80 candeline per Cinecittà. 8 ½ nel nr 34 (settembre 2017) celebra la ricorrenza chiedendosi dallo strillo in copertina se gli studios sulla Tuscolana dimostrino la loro età. “La storia di Cinecittà è stata un pezzo importante della modernità italiana – dice nell’editoriale il direttore della rivista Gianni Canova – e l’Italia, forse non l’ha capito. Tanto che ci piace affidare al lettore, come possibile chiave di lettura, una semplice domanda: ma il cinema italiano si è meritato Cinecittà?”. E’ il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ad aprire le danze con un intervento sul futuro della ‘fabbrica dei sogni’, in cui sottolinea come si senta “il bisogno di una Cinecittà capace di intercettare e far crescere questa vivacità, prestando attenzione ai giovani talenti, alle capacità di scrittura e di narrazione che hanno sempre contraddistinto i nostri autori. In questo rinnovato contesto nascerà anche un grande museo del cinema italiano, un luogo in cui a fianco della storia dell’Istituto Luce e delle Teche Rai si conservi in maniera permanente la memoria della nostra grande cinematografia”. Si racconta poi la città del cinema sotto vari aspetti, quello storico (con l’articolo di Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni), quello architettonico (intervento di Sara Martin sul progetto originale di Gino Peresutti, corredato di suggestivi bozzetti), quello prettamente cinematografico (a cura di Marco Spagnoli). C’è poi un’intervista a Sergio Rubini relativa al suo primo incontro con Fellini del 1982. Ricordi di Cinecittà da parte di attori, registi, scenografi, costumisti ma anche delle maestranze, sono raccolti da Laura Delli Colli e Franco Mariotti, ma c’è anche chi alla fabbrica dei sogni ha provato ad avvicinarsi senza mai riuscirvi, come le migliaia di persone che scrivevano lettere piene di sogni e speranze proponendosi come attori o comparse. Sono i protagonisti dello special ‘Cara Cinecittà’, che le riporta nella maniera più fedele possibile, sottolineando anche il valore del documento con una scansione precisa delle lettere stesse, preferita alla trascrizione digitale. Marco Molendini si concentra sull’Irradiazione del mito, ovvero delle discipline che hanno subìto l’influenza di Cinecittà, dall’arte, alla musica, alla televisione, da Eros Ramazzotti che giocava a calcio nel campetto davanti agli studi a Mario Schifano che visse da profugo all’interno dei teatri di posa. Il racconto di cinema, di Paolo Pizzato, è ispirato a I soliti ignoti. E naturalmente è a tema anche il ‘re-Print’, che riprende due articoli: dal ‘Corriere della sera’ del 29 aprile 1937, quello di Filippo Sacchi, sulla ‘nascita della Cinecittà’ (con l’articolo, come si usava allora), e da ‘Prospettive’ un intervento dello scrittore Curzio Malaparte.
Tocca a Mario Sesti (che all’attore ha dedicato anche un documentario) rendere omaggio allo scomparso Paolo Villaggio. E’ invece lo stesso Canova a ricordare Marco Ferreri, scomparso vent’anni fa, il 9 maggio 1997. Al regista de La grande abbuffata è dedicato il documentario di Anselma Dell’Olio, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, che ci viene qui raccontato dalla produttrice Nicoletta Ercole.
La sezione Innovazioni è dedicata alla scenografia italiana con la crisi delle costruzioni in studio e l’avvento del digitale (si parla anche di video mapping), mentre il Focus si occupa del cinema di Hollywood (prossimo appuntamento, a novembre, con il cinema americano indipendente). ‘Cinema espanso’ racconta la mostra ‘Tv 70, Francesco Vezzoli guarda la Rai’, esposizione alla Fondazione Prada di Milano in corso fino al 24 settembre. Un articolo è dedicato alla figura di Totò, protagonista di un’ampia biografia a cura di Alberto Anile. Infine si parla di una singolare collezione di calzature ispirata ai grandi autori del cinema.
Per ‘Internet e nuovi consumi’ ci si occupa del caso particolare di un Meme spiritoso – uno scatto della popstar Rihanna assieme all’attrice Lupita Nyong’o – opzionato da Netflix per diventare un film. Chiudono il numero la mappa dettagliata di Cinecittà, la disamina dei trailer action per ‘Trailer Anatomy’ e una riflessione a mente fredda sulla polemica tra Netflix e il Festival di Cannes.
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma