8½ al ROMICS con la Scuola Romana dei Fumetti

Tra i contenuti interviste esclusive ai disegnatori Werther Dell'Edera e Stefano Caselli e agli sceneggiatori Diego Cajelli e Sergio Badino


Il numero 19 di 8 ½ , tutto dedicato al mondo delle nuvole di carta, sarà disponibile gratuitamente, fino ad esaurimento scorte presso lo stand della Scuola Romana dei Fumetti (padiglione 7), durante il Romics, la grande manifestazione che si terrà alla Nuova Fiera di Roma da giovedì 9 a domenica 12 aprile.

“I fumetti sono il nostro ultimo legame con un modo antico di tramandare la storia. Gli antichi egizi dipingevano sui muri”. La citazione da Unbreakable di M. Night Shyamalan accompagna il numero in libreria da questo mese, tutto dedicato ai rapporti tra il cinema e il mondo dei comics, che condividono alcuni aspetti del linguaggio – le inquadrature, i piani, i campi – e si discostano per molti altri (movimento e sonoro tra tutti).

La domanda è: “Ma agli italiani piacciono ancora i fumetti?”. L’annosa questione è stata recentemente riaperta dall’uscita in simultanea del film di Gabriele Salvatores Il ragazzo invisibile, molto ispirato ai cinecomic americani, e della miniserie  a sua volta legata al film, che sollecita un ripensamento spregiudicato delle relazioni transmediali che hanno intessuto la storia della nostra cultura visuale. L’argomento è approfondito da interviste ai realizzatori del fumetto, come lo sceneggiatore Diego Cajelli e il disegnatore Werther Dell’Edera, talenti “bilocati” tra Italia ed estero come del resto Stefano Caselli, autore di punta dell’americana Marvel Comics e membro fondatore degli Italian Job Studios al momento in edicola con il fumetto horror Highway to Hell edito da Panini. Il vantaggio dei cervelli creativi è quello di poter lavorare oltreconfine senza dover necessariamente realizzare la proverbiale ‘fuga’ all’estero. I fumettisti italiani, particolarmente sensibili e pregni di riferimenti artistici e culturali, oggi all’estero vanno per la maggiore. Ma non si può parlare di fumetto in Italia senza tirare in ballo Sergio Bonelli Editore, certamente la più importante e conosciuta casa editrice di comics del nostro paese, recentemente attivatasi anche sul piano cross-mediale attraverso la proposta di un motion comics ispirato alla propria serie di punta Orfani, curata e scritta da Roberto Recchioni.

Tra la tradizionale tendenza avventurosa e citazionistica e afflati di modernità, abbiamo cercato di capire cos’è oggi Bonelli intervistando Vincenzo Sarno, responsabile della sezione multimedia, e l’autore Sergio Badino (Martin Mystère, ma anche storie per Disney). Qualche volta, però, il pubblico fa un passo in avanti: è il caso del ‘fan film’ Vittima degli eventi, ispirato al personaggio di Dylan Dog e realizzato senza il crisma dell’ufficialità da un gruppo di appassionati e capaci filmmaker (Claudio Di Biagio alla regia, Luca Vecchi alla sceneggiatura, e nel ruolo del protagonista Valerio Di Benedetto). Lanciato sulla rete in maniera tranciante, il film ha riscosso un incredibile clamore facendo dimenticare al pubblico la delusione portata dal film americano (ufficiale) ispirato allo stesso personaggio. Che cosa insegna tutto ciò al cinema e alla televisione? E se Diabolik punta a Sky e si attende la trasposizione de La profezia dell’Armadillo di Zerocalcare al cinema, Alessandro Rak si muove in direzione inversa, avendo trasposto in graphic novel il suo film animato L’arte della felicità. Non mancano sguardi anche al cinema di super-eroi americano e al mondo dei manga, e un test sulla conoscenza dei fumetti a cura del direttore Gianni Canova.

Nella sezione Discussioni si affronta il tema controverso delle quote televisive. Alla domanda Cosa NON mi piace del cinema italiano? risponde l’attore, scrittore e volto noto televisivo Gianni Ippoliti, che da anni urla “ridatece i soldi” da una bacheca a fianco del Casinò alla Mostra di Venezia. La sezione Innovazioni è dedicata alla convergenza tra cinema e fiction, con interventi di Felice Laudadio, Marco Spagnoli, Giancarlo Di Cataldo e Marco Mele. Inoltre Daniele Cesarano, Elena Costa, Carlotta Ercolino, Umberto Marino e Silvia Napolitano, sceneggiatori, editor e producer, raccontano dal punto di vista chi “scrive” la serialità italiana pregi e difetti della fiction di casa nostra, ancora una provincia dell’Impero, un “rassicurante” spaccato degli Anni ’60, a parte pochissime, illuminate, eccezioni. Il dossier Fatti a cura di DG Cinema e Anica si occupa della storia delle quote obbligatorie di investimento e programmazione delle emittenti televisive.

Particolarmente ricca la sezione Cinema espanso: si parla di Nino Manfredi, della musica composta nei lager, dei filmini familiari di Ingrid Bergman, della mostra su Truffaut alla Cinémathèque française, di una trasposizione teatrale dell’intervista di Truffaut a Hitchcock, dell’autobiografia di Dario Argento ‘Paura’ e dell’esposizione dedicata al videomaker sperimentale Gianfranco Baruchello alla Triennale di Milano. Nel centenario della nascita di Mario Monicelli vi raccontiamo tutte le celebrazioni in programma, da New York all’America Latina. Il Re-print ripropone da ‘Centrofilm’ del 1961 un articolo di Piero Zanotto sul cinema di genere ‘terrorifico e galattico’ (che oggi diremmo ‘horror e sci-fi’). Il Focus è dedicato alla Polonia, fresca di Oscar per Ida. Internet e nuovi consumi analizza l’estetica capovolta del social network: sono brutto, dunque piaccio, mentre Laura Delli Colli ci racconta la riedizione di Nuovo Cinema Paradiso presentata all’Egyptian Theatre di Los Angeles. Nasce una nuova sezione: Anniversari, dedicata in questo caso ai 50 anni di Signore & Signori di Pietro Germi, con un’intervista a Francesco Massaro, aiuto regista del film, e una testimonianza dell’attore Gastone Moschin, accompagnate da un omaggio alla compianta Virna Lisi, che di quel film fu interprete. Roberto Andò ricorda invece Francesco Rosi, mentre un pensiero a Nino Manfredi è regalato alla rivista dal figlio Luca. Chiude il contributo del rettore dello IULM Giovanni Puglisi: Industrie culturali & sviluppo sostenibile: dal cinema americano al cinema America.  

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07 Aprile 2015

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