50 anni per Penélope Cruz, i migliori film di un talento naturale

Apparsa in più di 60 film, l'attrice è l'unica interprete spagnola ad aver vinto un Oscar, nonché una delle star più amate della sua generazione


“Ora ha più senso parlare del compimento dei 50 anni. È una cosa enorme, bellissima, e voglio davvero festeggiarla con tutti i miei amici. Vuol dire che sono qui e che sto bene, ed è un motivo per fare festa” ha confessato recentemente Penélope Cruz presentando il suo ultimo film Ferrari.

Penélope Cruz arriva al mezzo secolo tondo, quest’anno, splendidamente! È una di quelle attrici che riconosci immediatamente,  apparsa in più di 60 film nel corso della sua impressionante carriera ed è senza dubbio una delle star più amate della sua generazione.

I primi anni

Penelope Cruz Sanchez è nata il 28 aprile 1974 ad Alcobendas vicino Madrid. Non è una figlia d’arte, ma un talento naturale. Il padre, Eduardo, lavorava come meccanico d’auto e la madre, Encarna, era una parrucchiera.

Da bambina, la Cruz si diverte con la famiglia a riprodurre gli spot televisivi. Pur essendo naturalmente portata per la recitazione, sceglie inizialmente la danza, studiando balletto classico per nove anni al Conservatorio Nazionale spagnolo, trasferendosi poi a New York per danzare sotto la guida di una serie di importanti artisti. Ma i film l’hanno sempre stregata.

Ipnotizzata dal cinema

“Da bambina ero ipnotizzata dalla magia, dalla meraviglia e dalla bellezza del cinema, dallo schermo gigante. Passavo ore a guardare e riguardare film. Riavvolgevo e ritornavo a guardare” ha detto la Cruz la sera in cui è stata onorata nel 2021 da un tributo niente di meno che al MoMA di New York.  “Ho avuto il privilegio di lavorare con registi brillanti che mi hanno ispirato, insegnato e aiutato a crescere come artista e come persona”.

La crescita di cui parla Cruz è evidente nella sua carriera, poiché è sbocciata da musa giovanile ad attrice capace di mostrare una gamma incredibile di sfumature .

“Sono forte e supponente. Queste qualità mi hanno portato molti problemi fin da quando ero una bambina a scuola, dicendo ‘non sono d’accordo’ e litigando con i bambini. Fa parte della mia curiosità per la vita”.

All’età di 15 anni, Cruz ha trovato la sua vera vocazione dopo aver battuto 300 altre ragazze in un concorso di un’agenzia di talenti. Dopo questo primo successo, ha ottenuto diversi ruoli come ballerina per video musicali, oltre a una conduzione del programma televisivo spagnolo La Quinta Marcha. Inoltre, Cruz ha esplorato il suo lato più sensuale nella serie televisiva erotica francese Serie Rose.

Cruz ha fatto il suo debutto cinematografico nel 1992, nel film dark a tinte calde Prosciutto Prosciutto. Il regista del film, Bigas Luna, che non aveva potuto scegliere la Cruz come protagonista in un altro film a causa della sua giovane età, ha aspettato che fosse abbastanza grande per il successivo.

La sua interpretazione le vale la candidatura al Premio per l’esordiente dell’Unione Attori Spagnoli e al Premio Goya (l’Oscar spagnolo) come miglior attrice protagonista. Un anno dopo, la Cruz interpreta Luz in Belle epoque (1992)

Il film di Fernando Trueba ha vinto un Oscar (miglior film straniero) e ha praticamente fatto incetta di premi Goya permettendo alla Cruz di ottenere il premio dell’Unione Attori Spagnoli per la migliore interpretazione non protagonista.

Con un apprendistato impressionante, la Cruz si è guadagnata un posto da protagonista nel cinema spagnolo. Il suo curriculum continua a crescere negli anni successivi, con tre o quattro film all’anno. In una carriera in cui ha interpretato operaie, suore e prostitute, Cruz ha incarnato la femminilità in tutte le sue forme e archetipi, offrendo ritratti ricchi di nuance che possono passare dal melodramma straziante alla commedia e viceversa.

Con una carriera hollywoodiana in continua ascesa (è la prima e unica donna spagnola ad aver vinto un Oscar) e il suo status di vera e propria regina del cinema spagnolo,  la Cruz non ha davvero paragoni con le attrici del suo Paese.

Ed ecco una carrellata delle sue migliori interpretazioni.

Apri gli occhi (1997)

Un film imperfetto, ma molto intrigante sull’illusione e la realtà, con accenni a Buñuel, che ha raggiunto nel tempo lo statuto di cult. È del regista Alejandro Amenábar, interpretato dall’attore spagnolo Eduardo Noriega e dalla Cruz  che comparirà anche nel remake Vanilla Sky, con il ruolo di Noriego affidato a Tom Cruise.

Noriega interpreta César, un giovane ricco che si sottopone a un intervento di chirurgia estetica dopo essere stato orribilmente sfigurato in un incidente d’auto e poi sperimenta allucinazioni ultrarealistiche indistinguibili dalla realtà che coinvolgono una relazione con l’affascinante Silvia (Cruz). È sicuramente un film visivamente affascinante che immerge completamente il pubblico nella sua narrazione.

Tutto su mia madre (1999)

Per alcuni, questo film premiato con l’Oscar (come miglior opera straniera), è tra i  punti più alti non solo della carriera della Cruz, ma anche di quella di Almodóvar,  che raggiunge qui un livello di complessità, sofisticatezza e maturità prima inedito e continua ad avere un effetto sensazionale, irradiando i suoi fan di beatitudine.

Quando un adolescente viene tragicamente investito e ucciso per strada, la madre decide di recarsi a Barcellona e di mettersi in contatto con il padre del ragazzo: un transessuale che ha avuto una relazione con Suor Rosa, interpretata dalla Cruz. Si tratta di uno schema incredibilmente potente e complesso di relazioni emotive e identità sessuali e, sebbene la Cruz non sia la protagonista (ruolo che spetta a Cecilia Roth), la sua presenza è fondamentale. Almodóvar ha trovato nella Cruz quella qualità innocente, quasi infantile, che sostiene il melodramma del film.

Volver (2006)

Volver è il feroce melodramma sul coraggio delle donne che più di ogni altro sprigiona l’incredibile intensità, bellezza e carisma della Cruz. L’attrice interpreta Raimunda, una moglie e madre laboriosa il cui mondo va in frantumi dopo un terribile atto di violenza. La Cruz ha una splendida canzone in questo film: un lamento per le vite e gli amori passati che pronuncia per la folla in un ristorante.

È una delle grandi eroine del cinema! E forse il capolavoro di Pedro Almodovar.

Vicky Cristina Barcellona (2008)

La Cruz ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista per questo film di Woody Allen ambientato a Barcellona e l’ha meritato surclassando il resto del cast con una performance comica da urlo. Interpreta Maria Elena, l’appassionata e tormentata ex moglie del lunatico artista picassiano Juan Antonio, interpretato da Javier Bardem – e l’aver recitato insieme in questo film ha trasformato la loro amicizia professionale in amore – si sono sposati due anni dopo. Maria Elena è ancora presente nella vita di Juan Antonio, incombendo sul suo tentativo di sedurre due americane in visita, le Vicky e Cristina del titolo, interpretate da Rebecca Hall e Scarlett Johansson.

Non è il miglior film della filmografia del grande Allen (e forse il suo più rilassato e spensierato), ma ha comunque catturato l’attenzione e l’amore di tantissimi spettatori.

Gli abbracci spezzati (2009)

Ecco uno dei miraggi cinematografici o dei meta-melodrammi pieno di vertigini narrativi che vengono così naturalmente ad Almodóvar. La Cruz interpreta un’amante di una star del cinema e di un produttore straordinariamente carismatica, di nome Lena (inevitabilmente è l’abbreviazione di Magdalena, un altro accenno alla sacralità avvolta nel profano che Almodóvar ha estaticamente scoperto nella personalità della Cruz sullo schermo).  un thriller romantico incredibilmente intenso che si può annoverare tra le migliori della coppia Cruz-Almodovar, con una serie di argomenti familiari ai fan del maestro spagnolo: l’adulterio, i segreti di famiglia e l’omosessualità.

Dolor y Gloria (2019)

Ancora una volta, la presenza della Cruz segna il punto di incontro tra vita e arte in un film di Almodóvar: un film sul piacere che è esso stesso un piacere.

Interpretato da Antonio Banderas e Asier Etxeandia, il dramma di Almodóvar segue un regista ormai anziano di nome Salvador Mallo, che ripensa alle scelte fatte nella vita quando una serie di ricordi vividi gli affiorano alla mente. In questa storia di dolore e gloria, il passato e il presente si scontrano quando Mallo ricorda momenti della sua giovinezza, tra cui sua madre, e la ricerca del successo, della felicità e dell’amore.

In egual misura tenero e malinconico, il film di Almodóvar merita sicuramente di essere aggiunto alla lista dei film da vedere, soprattutto per la sua magistrale regia e per l’avvincente interpretazione di Banderas, che si è rivelata una delle sue più stratificate e sicuramente una di quelle che definiscono la sua carriera. La Cruz è Jacinta, la madre di Mallo, in un’interpretazione che fonde sensualità, maternità e innocenza – e anche quel certo tipo di bellezza idealizzata e irraggiungibile che attraversa gli oceani del tempo e del passato.

Madres Paralelas (2021)

Cruz e Almodóvar sono passati al livello successivo con uno dei capolavori recenti della loro filmografia, a proposito del coraggio appassionato delle madri single. La Cruz interpreta Janis, un’elegante fotografa che rimane incinta dopo una breve relazione; si ritrova a condividere la stanza del reparto maternità con Ana (Milena Smit), un’adolescente problematica che vive da sola. Janis diventa un’amica e per certi versi anche una mamma. Il dramma dello scambio di bambini che ne consegue è approfondito e complicato da un intreccio che coinvolge il passato fascista della Spagna. La Cruz porta in questo ruolo una maturità, una passione e un’intelligenza emotiva al limite del glorioso.

28 Aprile 2024

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