5.000 autori firmano per l’eccezione culturale


CANNES – E’ una presa di posizione forte, emozionante quella che il mondo del cinema europeo, con l’appoggio di molte istituzioni pubbliche e soprattutto del ministro francese per la cultura, Aurélie Filippetti, consegna alle massime istituzioni della Commissione Europea e al dibattito del Parlamento di Strasburgo. L’occasione è la Giornata dell’Europa che tradizionalmente il festival mette a disposizione del Commissario per la cultura (attualmente l’appassionata cipriota Androulla Vassiliou) e dei ministri dei vari paesi dell’Unione. Il motivo di tanta emozione è invece la posizione “trattativista” con cui la Commissione ha preso in considerazione l’eccezione culturale, ovvero l’esclusione dell’audiovisivo e della cultura dai negoziati sul mercato unico della World Trade Organization.

 

Così il presidente del Centro del Cinema francese (CNC) Eric Garandeau: “Senza eccezione culturale non ci saranno più istituzioni nazionali di sostegno, programmi come il Programma Media, sale di qualità, film di qualità, insomma il volto stesso del cinema del vecchio continente”. Fino a ieri, sovente per iniziativa della Francia che infatti anche oggi si è schierata con durezza nelle parole del suo ministro Filippetti, non è mai stato concesso che gli scambi sul prodotto audiovisivo potessero essere omologati a quelli sulle merci. Adesso invece tutto sembra appeso a un filo e le mosse di Commissione e Parlamento dei prossimi giorni potranno rivelarsi decisive. Posizioni analoghe a quelle emerse oggi, di grande attenzione alla tutela delle cinematografie europee, erano state già espresse dalla presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo in occasione della prima “assemblea dei cineasti” organizzata dalla Quinzaine des Réalisateurs. E sembra che circa 15 stati dell’Unione abbiano deciso alla fine di approvare la difesa dell'”eccezione culturale”. A sorpresa, perfino l’industria americana (MPAA) e grandi produttori come Harvey Weinstein si sono detti contrari a questa svolta e un grande regista come Costa Gavras, accompagnato da una folta delegazione di artisti e produttori, ha consegnato alla Commissaria Vassiliou una petizione firmata da oltre 5.000 autori. La tematica, di stretta attualità, ha messo in secondo piano tutti gli altri momenti della giornata compresa l’assegnazione del Premio Media al regista danese Thomas Vinterberg.

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20 Maggio 2013

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