4 italiani candidati agli Oscar

Tre le nomination italiane agli Oscar, tutte in categorie tecniche. Per i costumi di The affair of the Necklace, Milena Canonero; per il montaggio di Black Hawk down, Pietro Scalia; per il make up di Moulin Rouge, Maurizio Silvi e Aldo Signoretti.
Torinese di nascita, Milena Canonero ha iniziato la sua carriera nel 1971 con Arancia meccanica di Stanley Kubrick. Per lui ha continuato a lavorare in Barry Lindon, con il quale ha vinto un Oscar per i migliori costumi, e in Shining. Il secondo Oscar arriva nel 1981 con Momenti di gloria di Hugh Hudson. Canonero, ha ricevuto altre quattro nomination: per Titus di Julie Taymor (1999); Dick Tracy di Warren Beatty (1990); Tucker (1988) di Francis Ford Coppola; La mia Africa di Sidney Pollack (1985).
Quarantadueenne siciliano, Pietro Scalia ha vinto un Oscar, condiviso con Joe Hutshing, nel 1991 per il montaggio di JFK (Oliver Stone), ed è stato nominato 2 volte per Il gladiatore (Ridley Scott) e Genio Ribelle (Gus Van Sant).
Carriere meno coronate di statuette, ma altrettanto significative per Maurizio Silvi e Aldo Signoretti che condividono la nomination al miglior make-up. Coppia artistica i due hanno lavorato insieme in molti set, tra cui L’ultima tentazione di Cristo di Franco Zeffirelli e Romeo and Juliet di Baz Luhrman. Silvi ha poi lavorato nella serie tv della Bibbia diretta da Roger Young, in Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi e in Dragonheart di Rob Cohen.
Aldo Signoretti, “hair stilist” di Silvester Stallone per Cliffhanger (Renny Harlin), ha lavorato sul set di M. Butterfly (David Cronenberg), Gruppo di famiglia in un interno (Luchino Visconti) e Suspiria (Dario Argento). Nel 1991 ha vinto un Emmy per le acconciature di The Josephine Baker Story, una mineserie tv americana, e una nomination nel 2000 sempre agli Emmy per The Arabian nights. Signoretti ha condiviso entrambi gli Emmy Awards con un altro “hair stilist” italiano: Ferdinando Merolla.