3 marzo 2023, la rassegna stampa

Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell'audiovisivo


Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.

 LA BELLA CONFUSIONE DI FRANCESCO PICCOLO

Teresa Ciabatti su “7” del “Corriere della Sera” dedica il pezzo al nuovo libro di Francesco Piccolo, che racconta della rivalità, prima, e dell’amicizia, poi, tra Fellini e Visconti. E così lo sceneggiatore e scrittore Premio Strega, inventa una nuova forma di romanzo, arrivando a scrivere uno dei suoi libri più autobiografici. Allegro e dolorosissimo. 

KUSTURICA, MARADONA E TARANTINO

Stessa testata, “7” del “Corriere”, per l’intervista al regista Emir Kustika, a cura di Luca Mastrantonio: il regista serbo, 68 anni, definisce il fuoriclasse del calcio – e protagonista di un suo film – con le stesse parole del titolo del suo libro, L’angelo ribelle, pubblicato da La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi e dedicato al premio Nobel Peter Handke. Nella stessa intervista, Kusturica dichiara anche di non amare Tarantino: “ha ucciso la morale al cinema”.

BRENDAN FRASER: LA BALENA BIANCA E I SOGNI DI HOLLYWOOD

Su “Il Giornale”, Matteo Ghidoni intervista l’attore candidato agli Oscar nella categoria Miglior Attore Protagonista per The Whale: “non c’è nulla come sedersi in una stanza buia insieme a un gruppo di sconosciuti e guardare un enorme schermo, che per qualche ora riflette verso di noi uno spaccato di umanità. C’è un intero mondo di professionisti che vive solo per questo, dai set designer ai giornalisti, dagli attori ai tecnici. Siamo parte del business dei sogni”.

UN DECENNIO PER DISCO BOY

Sull’edizione barese de “la Repubblica” l’intervista di Antonella W.Gaeta a Giacomo Abbruzzese, l’unico italiano in Concorso a Berlino, che racconta il tempo di gestazione del film: “Ci ho messo 10 anni per fare Disco Boy, ho fatto appena in tempo. Era molto ambizioso per un’opera prima d’autore, con un cast non commerciale. Franz Rogowski da un anno circa sta esplodendo, ma 5 anni fa non era conosciuto. Hélène sta nel progetto da 7 anni, Vitalic autore della colonna sonora da 5, c’è voluto tempo per la ricerca, la scrittura, e per il finanziamento da 3 milioni e mezzo, quasi una mission impossible. Poi, a un certo punto, tutto magicamente è andato al punto giusto”.

LA LEGGE DI FLAVIA MASTRELLA

Luigi Gariazzo su “il manifesto” scrive dell’esordio alla regia di Flavia Mastrella: La legge – videolettura a più voci della Costituzione italiana, un film che “rilegge” la Costituzione con protagonisti animali. Un breve lungometraggio, quello dell’artista romana (in sodalizio creativo con Antonio Rezza dalla fine degli Anni ’80), che sfugge a incasellamenti, inscrivendosi in una forma ibrida e fluida dentro la quale ri-posizionare parole e immagini e elaborare una riflessione sul linguaggio, verbale o filmico, e in quest’ultimo caso minato con le suggestioni- teoriche e narrative – che può offrire un medium di comunicazione abusato (e ancora in troppi rari casi davvero utilizzato con intelligenza e profondità) co- me il cellulare. 

GIGI, LA LEGGE DI COMODIN

 “C’è qualcosa del primissimo Benigni, ma con la poesia stralunata di Jacques Tati. Merito anche della lingua friulana, la calamita della sua cadenza. Entrambi i vicini concludono che l’altro ha bisogno di uno psichiatra” scrive Vittorio Lingiardi su “Il Venerdì” con riferimento a Gigi, la legge di Alessandro Comodin: “novità preziosa nel panorama cinematografico a cui siamo abituati”. 

PER IL DEBUTTO, PENELOPE CRUZ

Enrico Caiano, sempre sul settimanale del “Corriere”, “7”, registra il pregevole debutto del regista Juan Diego Botto con Tutto in un giorno, film con Penélope Cruz protagonista e anche produttrice: “cinema sociale alla spagnola, in una Madrid che non ti aspetti. Quella del quartiere operaio di Orcasitas … Si mescolano storie di immigrazione, piccola borghesia schiacciata, vecchiaia mortificata. Aleggia un po’ di Loach ma toni e bisogno di solidarietà sono veri”.

LE DRAMEDY AL FEMMINILE

 Per la Giornata Internazionale della Donna, il prossimo 8 marzo, Alice Cucchetti su “Best Streaming” intercetta e propone – nelle serie tv – una carrellata di protagoniste inedite e per nulla convenzionali: “Capostipite, sul versante femminile, fu la Girls di Lena Dunham, e la consacrazione definitiva è arrivata con il successo trasversale di Fleabag di Phoebe Waller-Bridge: la formula è malleabile e liberissima, perché il budget è ridotto e lo sguardo è insieme estremamente personale e decisamente autoriale (in entrambi i casi appena citati, infatti, l’autrice della serie è anche protagonista, sceneggiatrice, spesso regista). Su questo modello, si è finalmente spalancata la possibilità di infinite variazioni sul tema“. 

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03 Marzo 2023

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