Primo giorno di Festa del cinema di Roma e apre ‘Alice nella città’ 3 generations – Una famiglia quasi perfetta, il film di Gaby Dellal, con Naomi Watts, Susan Sarandon ed Elle Fanning sulla drammatica, ma non triste, vicenda di un’adolescente transgender (maschio nel corpo di una ragazza) che non desidera altro che operarsi per poter essere sé stesso. Ma la vita è complicata, ci vuole la firma di entrambi i genitori e il padre di Ray/Ramona è assente da tanto tempo, il che non fa che acuire il suo disagio e la sua frustrazione. Con Ray (Fanning) e sua madre (Watts) vive anche la nonna lesbica (Sarandon), con la sua compagna.
L’eccezionale prova del cast – e in particolare di Fanning, che da poco abbiamo visto in versione super-femminile nel Neon Demon di Nicolas Winding Refn – arricchisce una trama che all’apparenza pare complicata e invece fila via liscia come l’olio grazie a una sceneggiatura precisa e a una regia agile, che dosa bene sentimenti e ironia e assesta anche un colpo di scena notevole al momento giusto. “Non vorrei che fosse trattato solo come un film ‘Queer’ – racconta la regista in conferenza – sostanzialmente è la storia di una famiglia. Del resto molte famiglie sono a loro modo disfunzionali ma a tutti noi le nostre dinamiche familiari sembrano normali. Non sono mamma di una ragazzo transgender, ma come una mamma mi sono approcciata alla storia e sono venuta a contatto con famiglie che conoscono bene questa situazione. Sono una madre single anch’io, e dunque io stessa pensavo di essere al contempo padre e madre. Quando ho raccontato a mio fratello la trama del film lui tendeva a una visione molto tradizionale del problema. Per lui il desiderio di cambiare sesso era tutto legato al non aver avuto un padre, o all’aver avuto una nonna lesbica. Io non la penso così, è una cosa che avviene nel corpo e non ha a che vedere con quello che ti succede nella vita. Nel film ho usato l’assenza del padre più che altro a livello drammaturgico, accendeva il motore della storia avere questa ricerca di chi potesse firmare i documenti. Comunque anche mio fratello dopo aver visto la pellicola finita mi ha confessato di aver pianto e di aver cambiato idea, e che sarebbe stato disposto a dare tutto il sostegno possibile se uno dei suoi figli si fosse scoperto transgender. Per il resto Ray è un ragazzo normale in conflitto con i suoi genitori, come lo sono in tanti alla sua età. Gli piacciono le ragazzine ma è un imbranato, come lo sono in tanti. Non volevo che ci si concentrasse solo sulla sua sessualità, anche perché la sessualità è un conto e il genere un altro. E’ lui stesso a dirlo, nel film: ‘non dovete essere orgogliosi di me solo per quello che sono’. Non volevo un finale netto, con la chiusura di un nodo. Così come ci sono momenti ironici. Per fortuna Dio ci ha regalato la risata, anche nelle situazioni più tragiche, perfino in punto di morte”.
Sul casting, Dellal specifica: “Mi sarebbe piaciuto usare un vero transgender, ma tutti quelli che ho incontrato avevano appena fatto il passaggio, si erano identificati da poco e non avevano abbastanza esperienza per rappresentare anche la fase della pre-identificazione, che a me serviva. Però mi piacerebbe che magari questo film, se avrà successo e diffusione, potesse aprire la strada anche ad attori transgender.
Mentre in Italia sarà in sala dal 24 novembre, in Usa il film sta avendo difficoltà di distribuzione: “L’argomento non c’entra – spiega ancora l’autrice – questo dipende purtroppo da un signore molto potente che si chiama Harvey Weinstein e acquista i film senza avere il budget per distribuirli, così la mia pellicola è diventata un capro espiatorio per lui e per la sua società”.
Sono 42.191 le persone che hanno partecipato a eventi di Alice, 20.260 i biglietti emessi, 11.031 gli accreditati, 10.900 le presenze tra le proiezioni a ingresso libero e gli eventi
Nei 4 giorni di mercato il Mercato Internazionale dell'audiovisivo ha registrato un incremento generale di più del 6% dei dati numerici: 1500 sono stati i partecipanti, 58 i paesi rappresentati, più di 500 fra produttori e commissioning editors, circa 350 buyers, 130 international sales agent, 42 progetti di film, serie drama e doc and factual. 100 i titoli proposti sul mercato internazionale: con circa 20 anteprime mondiali di mercato e 16 di work in progress in What’s next Italy per un totale di circa 140 market screenings (+ 7%)
In chiusura delle attività del MIA-Mercato internazionale dell’audiovisivo è stata presentata agli operatori del settore la nuova gestione dei Fondi Cinema che è stata affidata a Istituto Luce Cinecittà a partire dal prossimo 1° novembre. Il nuovo soggetto responsabile è stato individuato nell'ambito dell'attività di supporto e complementari al MiBACT, e in conformità con quanto previsto dalla Legge 111/2011 e dall’atto di indirizzo del 17 maggio 2016. Gli interventi di Nicola Borrelli, Roberto Cicutto, Claudio Ranocchi e Francesca Alesi
"Dopo La tigre e la neve ho fatto tante altre cose, ho trasmesso la poesia di Dante usando la mia popolarità, undici anni dopo, sono pronto per fare un nuovo film magari con Tom Hanks, che ha detto di voler lavorare con me, lo considero uno dei più grandi attori di tutti i tempi. Il mio nuovo film sarà di un'allegria sfrenata". Roberto Benigni si concede al pubblico della Festa di Roma, nella giornata di chiusura, in una lunga conversazione con Antonio Monda che tocca tanti temi, compresa la recente visita alla Casa Bianca: "Come si fa a dire no a Obama?"