Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
GARRONE CORRE PER L’OSCAR, RICORDANDO “L’UMANITA’ DI VITTORIO DE SICA”
S’insegue sulle testate e rimbalza, come naturale che sia, LA notizia della giornata per il cinema italiano, ovvero l’annuncio che Io capitano di Matteo Garrone sia uno dei cinque film in cinquina per la corsa agli Oscar – Miglior Film Internazionale: così ne scrive Giulia Bianconi su “Il Tempo”, lo intervista Gloria Satta su “Il Messaggero” e – tra i molti altri, dulcis in fundo – l’articolo di Valerio Cappelli sul “Corriere della Sera” che riporta il commento del regista, ospite in Serbia al Festival di Emir Kusturika: “una platea mondiale per la mia epopea africana”. E, continua l’articolo, dicendo che: “Matteo Garrone va a Hollywood con una storia ‘disturbante’, sul tema scivoloso dei migranti … Seydou e Moussa che lasciano il Senegal e decidono di partire per l’Italia sono cugini, hanno 17 anni. Non avevano la sceneggiatura, non sapevano nemmeno come finiva questa storia, che ha ricordato l’umanità di Vittorio De Sica”. Nelle righe che seguono, è ancora lo stesso autore a commentare: “è un film scuro, ma dentro c’è innocenza, luce. Sono entrato in una cultura che non è la mia, dirigevo in una lingua incomprensibile. Io stesso ero spettatore, io per primo mi sorprendevo. Temevo di essere un intruso, il bianco borghese che strumentalizza il povero migrante. È stato uno scambio, loro mi hanno raccontato le loro storie, io ho dato la mia visione, il mio sguardo”.
OSCAR, WENDERS IL GRANDE RIVALE
E’ ancora il tema Oscar, e ancora il “Corriere della Sera”, con Paolo Mereghetti, che scrive: “Garrone con Io capitano è nelle nomination per il Miglior Film Internazionale: non era scontato ed è una notizia che fa molto piacere. Per il regista e per il cinema italiano, che adesso dovrà vedersela con Wenders (che corre per il Giappone) … Per il resto non mi sembra che ci siano molte sorprese in questi annunci: Oppenheimer, Povere creature!, The Holdovers e Anatomia di una caduta (con il film di Glazer come possibile sorpresa) sembrano raccogliere i maggiori pronostici, con il punto interrogativo di American Fiction … Con una prevalenza in tutte le categorie, comunque, dei film pensati per i cinema piuttosto che per le piattaforme. Il che in fondo è un’altra buona notizia”.
BELLE E INABITABILI: ARCHITETTURE TRA STORIA E TEMPO
La mostra “Architetture Inabilitabili” curata da Chiara Sbarigia con Dario Dalla Lana, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà – dal 24 gennaio al 5 maggio alla Centrale Montemartini di Roma – viene raccontata da più di una testata, tra queste “Il Tempo” a firma di Gabriele Simongini e “Il Messaggero”, per cui scrive Valeria Arnaldi, che – riportando le parole della presidente di Cinecittà e co-curatrice – ne restituisce subito l’essenza: “s’impone anzitutto come pura forma e volume, allegoria di un universo di senso coerente definitivamente tramontato, e tuttavia luogo di aggregazione per spettacoli immersivi”, così viene descritto questo soggetto bello e inabitale, tra Storia e tempo, raccontato visivamente nei 150 scatti di strutture italiane, suggestive e misteriose, comparse in decine di film. Il volume che accompagna la mostra è pubblicato da Archivio Luce Cinecittà con Marsilio Arte, e contiene la prefazione del sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. Nell’articolo, ancora si legge: “l’esposizione indaga la complessità di otto architetture italiane anche monumenti, comunque costruzioni ‘percorribili’ … Ecco allora il Gazometro, mostrato in tempi e ‘sguardi’ diversi. Disegna un cielo grigio, pesante di nuvole e memorie, in Sciuscià di Vittorio De Sica nel 1946. Si fa orizzonte quasi futuristico, in una scena con Totò, nel film La banda degli onesti diretto da Camillo Mastrocinque, nel 1956. Poi diventa suggestione, tra riferimenti concreti e fantasia metafisica, in un ritratto di Pier Paolo Pasolini scattato da Paolo di Paolo nel 1961. Ed è riscoperto come citazione di città e cinema in un’immagine con Valeria Golino sul set di Storia d’amore”.
FREMANTLE: S’IPOTIZZA L’ACQUISIZIONE DI PICOMEDIA E STAND BY ME
Il “Sole 24 Ore”, a firma di Andrea Biondi, scrive: “è un’operazione nell’audiovisivo che andrebbe a interessare Francia, Inghilterra e Italia. Nella fattispecie, nella Penisola le case di produzione nel raggio del deal sono la Stand By Me fondata da Simona Ercolani e la Picomedia di Roberto Sessa. Per entrambe si starebbe avvicinando il momento di cambiare casa e di passare sotto le insegne di Fremantle. La società leader nell’audiovisivo, ai vertici del mercato europeo insieme con Banijay, da 2,35 miliardi di fatturato al 2022 e posseduta al 10 o% dal Gruppo Rtl (controllato dalla tedesca Bertelsmann), a quanto risulta al ‘Sole 24 Ore’ si appresterebbe così a portare in casa altre due realtà italiane, dopo l’ultima acquisizione tricolore, nel 2022, della Lux Vide fondata dallo storico dg Rai Ettore Bernabei. Stand By Me e Picomedia fanno parte dal 2020 di Asacha Media Group, società paneuropea dedicata alla creazione e produzione di contenuti audiovisivi fondata nel 2020 da Marina Williams, Gaspard de Chavagnac e Marc-Antoine d’Hailuin e controllata dal fondo di private equity Oaktree. Si tratta di una realtà con 14 società tra UK, Francia e Italia, oltre a un team centrale. Fremantle, che replica con un ‘no comment’ al ‘Sole 24 Ore’ va così a confermarsi come un soggetto molto dinamico sul mercato e nella crescita per linee esterne … Le trattative per l’acquisto di Asacha Media Group sarebbero così agli sgoccioli”.
LA LUNGA NOTTE – LA CADUTA DEL DEL DUCE, “UNA STORIA NECESSARIA”
Un altro titolo che nella rassegna odierna si moltiplica è quello della serie Rai, diretta da Giacomo Campiotti e interpretata da Alessio Boni, La lunga notte – La caduta del Duce, che su “Avvenire” Tiziana Lupi racconta come “una storia necessaria”. Infatti, “quando si parla di alcune pagine della Storia del nostro Paese, a torto o a ragione sembrano ancora necessari dei distinguo … è davvero, come si dice, ‘una storia nella Storia’ peraltro poco raccontata tanto sui libri cli scuola quanto al cinema e in tv” E, aggiunge, riportando le parole del protagonista: “è un mondo che ci appartiene ed è interessante farlo conoscere: è vero, è una roba fastidiosa ma non bisogna scappare e la televisione pubblica ha il dovere di raccontarlo”.
FIRENZE ACCOGLIE IL FILM PRO-PUTIN
È il quotidiano “Libero” a riportare che “il film pro-Putin sarà proiettato a Firenze. Due associazioni, Firenze Rinasce, che ha annunciato una lista civica per le Comunali, e Firenze Consapevole, proietteranno il film russo Il Testimone sul Donbass, accusato di essere una pellicola di propaganda filo-Mosca e pro Putin. L’evento è previsto l’11 febbraio alle 20.30 a Firenze. La proiezione era stata ‘impedita nei giorni scorsi dal sindaco di Bologna’”, ricorda l’articolo.
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Claudia Gerini, Luca Argentero, Pupi Avati e Michael Sheen sono tra i protagonisti della rassegna di oggi