Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
NOLAN: OPPENHEIMER E LE PAURE DEL PRESENTE
L’uscita del film nelle sale il 23 agosto: Arianna Finos per “la Repubblica” ha incontrato Christopher Nolan per Oppenheimer, thriller sulla biografia del fisico americano a capo del progetto Manhattan e sulle due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki “che hanno aperto una nuova era per l’umanità. Affronta i temi della genialità, dell’arroganza e dell’errore, individuale e collettivo. Perché un film su Oppenheimer?”: “Faccio parte di una generazione cresciuta, negli Anni ‘80, con la paura della bomba. Ma quando faccio un film scelgo: leggendo American Prometheus ho trovato la sua storia, la più drammatica mai letta, che attraverso la vicenda di un individuo raccontava un’epoca in cui gli scienziati erano le persone più importanti, interrogati dalla politica, dalla cultura, e non era facile trovare risposte. La tensione che c’è tra il personale e l’universale è ciò che trovo davvero interessante. Oppenheimer è l’uomo che più ha cambiato il mondo, rendendolo quello in cui viviamo e in cui vivremo”. L’Intelligenza Artificiale è la questione presente e Nolan spiega che: “molti ricercatori di IA mi confessano di aver guardato a Oppenheimer per capire quale sia la loro responsabilità … La sua storia è importante per i ricercatori oggi, ma non offre risposte facili. È un ammonimento”.
MARCOS UZAL: I CAHIERS E NETFLIX
Il direttore dei “Cahiers Du Cinéma” – su cui, ricordiamolo, “sono transitati i più grandi cineasti, Éric Rohmer, Claude Chabrol, François Truffaut, Jean-Luc Godard. Qui è stata concepita la Nouvelle Vague – intervistato su “Domani” da Francesca De Benedetti sul presente stretto dell’avanzata delle piattaforme: L’800esimo numero – uscita di luglio/agosto 2023 – porta il titolo Refaire le monde, rifare il mondo. “Per i ‘Cahiers’ oggi c’è ancora una funzione politica dei cinema, critica compresa?”: “Sì. Altrimenti il cinema non sarebbe che un divertissement senza alcuna relazione con il mondo. Il carattere politico di un film non si esaurisce nel soggetto scelto; passa per il modo di fare film … L’espressione ‘rifare il mondo’ allude alla funzione del cinema: quando il cinema filma la realtà, al contempo la pensa e la ricostruisce; con tutto il corollario politico della questione”. Continua Uzal: “Qualche mese fa abbiamo pubblicato il numero La politica delle piattaforme proprio per segnalare il contrasto rispetto alla ‘politica degli autori’ che contraddistingue i ‘Cahiers’. Non dico che Netflix non produca anche lavori interessanti, ma la tendenza generale è quella di inseguire l’algoritmo e creare contenuti per certi versi impersonali … Eppure Internet in sé offre la potenzialità di rivolgersi alle nicchie, piccole magari, ma con esigenze variegate. Non è un paradosso che lo streaming abbia finito per compromettere la biodiversità filmica? Netflix ha comprato cataloghi interessanti, vi si possono trovare film scandinavi, o ad esempio vi si trova Raffaello Matarrazzo. Ma bisogna andare a cercarseli. La loro visione non viene incoraggiata; viene messo avanti ciò che è maggioritario”.
IL SUCCESSO DI BENVENUTI AL SUD: EFFETTO UMBERTO BOSSI
“Detto ‘miniero d’oro’ da quando il suo Benvenuti al Sud sbancò i botteghini”, Luca Miniero intervistato sul “Corriere” da Candida Morvillo, a cui racconta che anzitutto “non ho tanti hobby: quando non giro, sto sul divano, ma scrivo. Scrivere mi dà piacere, non è che avrei piacere di andare a cavallo o in barca”. Napoletano – mamma impiegata alla Sip e papà in Comune, “come finisce a Milano subito dopo la laurea?”: “Perché all’università era venuto a parlare un copywriter e così scoprii che esisteva questo lavoro nella pubblicità. Andare a Milano fu come essere deportato: coi treni diversi dagli attuali, era una città molto lontana. Arrivai non con la valigia di cartone, ma con un taccuino che mi servì per specializzarmi in colloqui”. Prima “non aveva pensato di diventare regista?”: “Ai tempi, non disponevamo di tutte le informazioni che ci sono oggi. Non sapevo neanche che esistesse una scuola di cinematografia … la certezza di farlo l’ho avuta solo dopo Benvenuti al Sud”: trenta milioni di incassi, “come si spiega quel successo?”, domanda Morvillo. “Era un momento in cui c’era la Lega secessionista, Umberto Bossi aveva appena detto che SPQR stava per ‘sono porci questi romani’. E perché funzionano i luoghi comuni estremizzati: Claudio Bisio che va a Castellabate col giubbotto antiproiettile mostrava chiaramente il pregiudizio di chi vedeva il Sud come uri indistinta Bagdad. E come quando Totò va a Milano col colbacco e si meraviglia che non c’è la nebbia”.
ABBA: THE MOVIE, IL RITORNO
“Il Fatto Quotidiano” evidenzia il fan-event dei giorni 18-19-20 settembre, quando verrà riproposto nelle sale italiane il film del `77, Abba: The Movie appunto: sarà un evento “canta con noi” e con dresscode ovviamente a tema Abba.
MOLESTIE: SE PARLI IL PROBLEMA SEI TU . IL PUNTO DI VISTA DI ELEONORA GIORGI.
“II MeToo italiano sembrava svanito, ma il collettivo Amleta ha riportato al centro del dibattito il tema degli abusi. Le segnalazioni delle vittime mostrano la cultura tossica che domina il mondo dell’ audiovisivo e dello spettacolo” scrivono su “Domani” di Mrika Ikonomu e Federica Delogu. “In Italia il MeToo è stata una rivoluzione mancata”, commenta la filosofa Giorgia Serughetti, “o almeno così l’avevamo letta allora”. Si legge, ancora: “È stato raccontato soprattutto dalle voci maschili dei media, dove le testimonianze delle attrici sono state spesso sminuite e delegittimate” e “In realtà” continua Serughetti “le tracce restano” e “è un esempio il lavoro di Amleta, associazione contro le discriminazioni delle donne nel mondo dello spettacolo, che in due anni ha raccolto 223 segnalazioni di molestie e abusi subiti dalle attrici: commenti sessuali, palpeggiamenti, ricatti per ottenere un lavoro”. Un tema ripreso anche nell’intervista che Daniele Priori per “Libero” ha rivolto a Eleonora Giorgi per cui “La molestia sessuale, invece, quando avviene in ambito professionale dove la malcapitata donna è subordinata al molestatore, è una cosa davvero gravissima. Le molestie alle attrici, però, sono ancora un’altra cosa. Diversa da quanto può accadere a un’impiegata, un’operaia, un’infermiera che vede messo a rischio il proprio posto di lavoro”. Perché è diverso per le attrici?: “Vivere della propria arte è molto difficile. Però trovo sia più facile per un’attrice scappare via da un set in cui si verifichino certe situazioni, rispetto a quanto possa esserlo per un’infermiera o un’impiegata o un’operaia…”.
LUCE LAB CINECITTA’
Una pagina del “Corriere della Sera” dedicata al Progetto Formazione Cinecittà: Online I Nuovi Bandi Dei Corsi Di Formazione Gratuiti. Cinecittà Spa, nell’ ambito del Progetto Cinecittà, ci cui alla Missione del PNRR: Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività cultura e turismo I M1C3 – Turismo e cultura 4.0 IM IC3.3 – Industria culturale e creativa 4.0 I Investimento 3.1: Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) finanziato dall’Unione europea. NEXTGENERATIONEU si propone di individuare, selezionare e formare giovani allievi che concorrano a supportare l’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa, rafforzando le capacità e le competenze professionali nel settore audiovisivo legate soprattutto favorire la transizione tecnologica.Le domande di ammissione potranno essere presentate esclusivamente mediante registrazione alla piattaforma sul sito entro il termine improrogabile del 22/09/2023 alle ore 12.00. www.lucelabcinecitta.com
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep
Michelle Yeoh nel musical Wicked, Santamaria in Una terapia di gruppo, la presenza di Margarethe Von Trotta a 'Cinema e donne' e un exploit teatrale di Violante Placido tra le notizie principali di oggi
Berlinguer al Quirinale. La rivincita di Clint. Elena Sofia Ricci e la tonaca: “ci sono cascata di nuovo”. Maria Antonietta vista da Natalia Aspesi. Argentero toglie il camice e indossa la divisa. Bisio e la terapia del sorriso
Claudia Gerini, Luca Argentero, Pupi Avati e Michael Sheen sono tra i protagonisti della rassegna di oggi