“Vorrei esprimere innanzitutto le mie congratulazioni al Direttore Barbera per la selezione di altissima qualità dei film presenti nell’edizione di quest’anno – afferma Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema in una nota – Sono 20 in totale i titoli che Rai Cinema presenta alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia tra film, film documentari e cortometraggi; 6 film sono distribuiti in Italia da 01 Distribution.
Ben 3 opere nel Concorso ufficiale della Mostra: Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone, Martin Eden di Pietro Marcello e J’accuse (L’ufficiale e la spia) di Roman Polanski sono sicuro si misureranno brillantemente con la migliore produzione internazionale. È interessante osservare come tre artisti molto distanti tra loro abbiano sentito il bisogno di scegliere un’opera letteraria o teatrale per offrirci con il loro sguardo una chiave per analizzare l’epoca in cui viviamo. Tre film, tre scelte stilistiche e narrative diverse per parlare dell’oggi e reinterpretarlo attraverso vicende ambientate in periodi storici lontani tra loro.
Mario Martone, per il secondo anno consecutivo in concorso a Venezia, porta al cinema il lavoro teatrale di Eduardo De Filippo, creando un’opera potente e sorprendentemente moderna, nella quale delinea nuovi confini di quella che è l’eterna lotta tra bene e male. Pietro Marcello attinge alla letteratura e ambienta, in un tempo sospeso, le vicende del protagonista del romanzo di Jack London, Martin Eden, e, con uno stile totalmente libero e personale, racconta la storia di chi si forma attraverso la cultura incontrata lungo la strada e crede nella cultura come forma di emancipazione.
Roman Polanski, che ha scritto il film insieme a Robert Harris, autore del romanzo da cui è tratto, rimanda all’affaire Dreyfus, uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia, per riflettere sulla discriminazione e l’ingiustizia. Il film è frutto di un’importante coproduzione europea, che ci vede coinvolti con Eliseo Cinema insieme ai francesi di Legende e R.P. Productions.
Dopo Quello che non so di lei (D’après une histoire vraie) e Venere in pelliccia, con 01 Distribution portiamo nelle sale italiane anche l’ultima opera di questo grande autore internazionale.A questa edizione della Mostra, accanto ai registi in Concorso, partecipano alcuni degli autori più importanti del cinema italiano, legati a Rai Cinema da una storia produttiva ormai consolidata.
Gabriele Salvatores presenta Fuori Concorso Tutto il mio folle amore, un ritorno on the road, un viaggio tra emozioni e sentimenti con Claudio Santamaria, Valeria Golino e Diego Abatantuono; Francesca Archibugi partecipa, sempre nella sezione Fuori Concorso,con “Vivere”, un ritratto familiare scritto insieme a Francesco Piccolo e Paolo Virzì e interpretato da Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Massimo Ghini, Marcello Fonte, Valentina Cervi ed Enrico Montesano. E infine Gianni Amelio che, per riflettere sulla follia dei nostri tempi, firma Passatempo, un piccolo film che del cortometraggio ha solo la durata, e aprirà la Settimana Internazionale della Critica.
C’è molta Italia in tutte le sezioni del Festival. Grazie al sostegno costante del Mibac è stato possibile realizzare tanti di questi progetti.Che si tratti di film di autori consolidati, di esordi che non passeranno inosservati o di lavori di chi ha scelto il cinema come nuovo strumento per narrare le proprie storie, Venezia è, ancora una volta, la vetrina internazionale più prestigiosa per mostrare la vitalità e la qualità del cinema italiano”.”Nelle varie sezioni del Festival sono presenti anche 6 documentari completamente diversi tra loro per scelte formali e modalità di narrazione che ci guidano, attraverso la lente di ingrandimento del cinema, in realtà nuove e poco esplorate – aggiunge Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema.
In continuità con l’operazione iniziata lo scorso anno con Rai Teche presentiamo, nella sezione Venezia Classici, Fellini fine mai di Eugenio Cappuccio, realizzato principalmente con i materiali di archivio delle Teche per rendere omaggio al grande Maestro con un lavoro non convenzionale. Altro omaggio è quello dedicato al regista Claudio Caligari, scomparso durante la lavorazione del suo ultimo film; e ancora, nella sezione Sconfini, il ritratto di Chiara Ferragni, realizzato da Elisa Amoruso, che racconta come la rivoluzione digitale abbia cambiato il mondo attraverso la storia della prima influencer della moda, la sua esperienza come donna e come imprenditrice. Infine vorrei porre l’accento su un evento speciale in programma nella sala storica Fellini dell’Hotel Excelsior: la presentazione del film documentario “Viaggio in Italia: la Corte Costituzionale entra nelle carceri”, diretto da Fabio Cavalli, che racconta l’incontro fra i Giudici della Corte Costituzionale e i detenuti delle Carceri italiane, un incontro che non ha precedenti nella storia della nostra Repubblica e nel mondo”.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni