Da ieri tutti i diciottenni delle Città italiane avranno diritto a 500 euro da spendere in cultura. E’ operativo infatti 18app, il bonus nato dall’idea che per ogni euro investito in sicurezza, un euro vada investito in cultura. Ed è per questo motivo che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini e il presidente dell’Anci Piero Fassino hanno inviato una lettera a tutti i sindaci italiani, per spiegare le modalità operative di accesso al bonus. L’invito ai sindaci è quello di diffondere capillarmente, sia presso i giovani destinatari del bonus che presso gli esercenti, le informazioni su questa iniziativa, e ”far aderire i musei e i teatri comunali”.
Chi ha compiuto o compirà 18 anni nel 2016, dunque, potrà per oltre un anno spendere 500 euro entrando nei musei o nelle aree archeologiche, vedendo un film, una mostra o uno spettacolo teatrale, ascoltando un concerto, comprando un libro. Un incentivo a fruire dei nostri beni culturali, insomma, per i ragazzi che entrano ufficialmente nell’età adulta. Per accedere al fondo basta registrarsi al sito www.18app.it (o www.diciottapp.it), al quale dovranno registrarsi anche gli esercenti, tra i quali Comuni e musei comunali.
Nel dettaglio, i 500 euro potranno essere usati per acquistare biglietti o abbonamenti per cinema e teatro, biglietti per concerti e spettacoli dal vivo, libri, biglietti di accesso a musei, mostre, aree archeologiche, monumenti, gallerie, fiere culturali, parchi naturali.
I rappresentanti dell'industria italiana dei cartoni animati si sono espressi contro la revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi
L'allarme delle piccole e medie imprese in un comunicato congiunto di AGICI e CNA in merito alla riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi
100 Autori, ANAC, AIR3 e WGI esprimono contrarietà per i pareri espressi dalle Commissioni Cultura e Telecomunicazioni della Camera e chiedono un tavolo permanente governo-industria
Dal film Il più bel secolo della mia vita è nata la proposta della senatrice di M5S Elisa Pirro per abolire la legge che impedisce di fatto ai figli adottivi di conoscere i genitori biologici