È morto all’età di 54 anni, in un villaggio vicino a San Pietroburgo, il regista russo Aleksei Balabanov, autore di culto della generazione dei cineasti post-sovietici. Balabanov, che è stato in grado di fotografare con estrema lucidità le conseguenze che si sono abbattute sul suo paese al seguito del crollo dell’Unione Sovietica era conosciuto soprattutto per film come Brother (Brat), sulla guerra russa in Cecenia , grazie a cui raggiunse la fama nel ’97, o Il Fratello Grande (Brat 2), considerati prototipi di una sorta di ‘pulp’ in versione russa. Proprio per questo suo stile crudo il regista era stato più volte paragonato a Quentin Tarantino.
Fra le sue pellicole, spiccano anche Cargo 200, opera con cui ha criticato il comunismo sovietico, e l’ultimo, I also want it (Ya tozhe khociu), che ottenne un riconoscimento all’ultimo Festival di Roma. Secondo la stampa russa, negli ultimi mesi stava lavorando a un film sul giovane Stalin
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk