16:31 – Risi e Maradona: la famiglia approverà?

La storia del grande campione Maradona, tra glorie e ombre, diventa finalmente un film. Intitolata La mano di Dio, diretta da Marco Risi, prodotta da Elide Melli, con una coproduzione spagnola e in collaborazione con Rai Cinema, la pellicola – costata 9 milioni di euro – è interpretata da Marco Leonardi e sarà da settembre 2006 nelle sale, dopo un’eventuale presentazione al festival di Venezia. Finite le prime due settimane di riprese, il regista ha raccontato oggi, nello studio del press-agent Enrico Lucherini, che all’inizio “Maradona, non era interessato tanto al film dedicato a lui, ma era preoccupato che la ex moglie Claudia e le figlie fossero d’accordo su quello che si sarebbe visto. Era comunque impossibile fare questo film senza raccontare anche le realtà più scomode del Pibe de Oro e tutta la parte maledetta della vita del calciatore argentino”: dai suoi problemi con la droga ai suoi contatti innocenti con la camorra, dai suoi malanni fisici fino alla rinascita. Ma per Risi oggi è importante avere l’approvazione di moglie e figlie per la realizzazione del film, anche perché questa potrebbe essere la condizione di una partecipazione di Maradona nel finale del film. “Diego – ha proseguito Risi – ha promesso che si presterà a lanciare alla fine del film un messaggio di cui non posso però rivelare il contenuto, ma sicuramente rivolto alla famiglia, che per Maradona resta l’aspetto più importante della vita ed è proprio grazie alla famiglia che ha deciso di tornare a rivivere”.
Per facilitare l’approvazione della moglie, Claudia, Risi, in una scena interpretata da Julieta Diaz, fa partire la signora Maradona da Napoli alla volta dell’Argentina, “cosa in realtà mai successa davvero, ma che allontanerebbe – almeno virtualmente – Claudia dagli episodi napoletani del marito Diego”, che proprio in quel periodo concepì un figlio. La mano di Dio, girato tra Buenos Aires, Barcellona e Napoli, racconta perciò la vera vita di Maradona attraverso molti flash back e con scene di calcio di repertorio, rivisitate però da interventi tecnici. Nel cast c’è pure Pietro Taricone (nel ruolo di un camorrista) mentre il Pibe de Oro da bambino è interpretato da Gonzalo Alarcon e, da adolescente, da Abel Ayala. “Quello che mi ha impressionato della vita di Maradona è sempre stata la sua zona oscura: per questo, il mio film racconta più dei suoi momenti bui che della sue gioie. E’ un uomo fragile e forte, è difficile per chiunque toccare la grandezza assoluta e poi tornare alla normalità. Si è salvato dalla droga grazie alle figlie quando gli hanno detto: ‘noi abbiamo bisogno di te’. Il titolo La mano di Dio si riferisce alla frase detta dal campione di calcio per giustificare un goal fatto con la mano nei Mondiali del Messico, nel 1986, contro l’Inghilterra”, ha concluso Risi che, tra settembre e ottobre, sarà impegnato a girare Il capo dei capi, mega fiction sulla vita di Totò Riina, prodotta da Pietro Valsecchi in sei puntate da cento minuti, con Beppe Fiorello come protagonista.