“I registi di cinema e tv oggi non fanno più grandi scelte, tant’è che i film sono fatti sempre dalle stesse tre persone che non sempre garantiscono il successo di un film”.
Parola di Maurizio Nichetti, tornato alla macchina da presa dopo anni di assenza per Agata e Ulisse, film per la tv con Elena Sofia Ricci e Antonio Catania.
”Il cinema italiano negli ultimi 15, 20 anni si è assolutamente impigrito sulla sovvenzione pubblica”, osserva il regista milanese al Fiuggi Family Festival, in occasione dell’anteprima del suono lavoro, lamentando l’inerzia del nuovo cinema sempre più indifferente alle vere richieste del pubblico.
”Non ci si può lamentare se si perde il mercato, se negli ultimi 20 anni il mondo è cambiato e si vuole fare ancora il neorealismo – continua – Se perdiamo di vista il mercato e produciamo dei film che sono autofinanziati prima ancora di uscire spariranno i produttori che rischiano, i produttori che credono nei progetti e si punterà solo sui progetti dove il guadagno del produttore è solo quello che gli rimane in tasca dalla sovvenzione pubblica al costo. E’ una tragedia totale – conclude – perché il giorno in cui i soldi non ci saranno più, non avendo il mercato, non potremo più lavorare”.
Riguardo al film, Nichetti ipotizza che Agata e Ulisse non diventerà una fiction, ma la televisione potrebbe essere per lui il trampolino di lancio per un grande ritorno.
”Al momento c’e’ questo film – spiega il regista – non c’è il progetto di una serie. Se ci sarà il successo che potrà giustificarne una la faranno. Potremmo chiamarlo un pilota, ma è sempre un po’ scaramantico. A me piace chiamarlo film per la televisione e mi piacerebbe che l’anno prossimo me ne facessero fare un altro” .
Tre anni di lavoro per realizzare l’idea di una serie sul paranormale nata 5 anni fa da un soggetto di Fausto Brizzi e Marco Martano. ”Piaceva l’idea, ma mancava la chiave giusta” continua Nichetti, ”abbiamo lavorato negli ultimi tempi a diverse stesure, per cui si vedono i nomi di tanti sceneggiatori, fino a quando, prima di girarla, abbiamo trovato questa chiave un po’ magica sulla falsa riga di un giallo”. Sull’ipotesi di vedere presto un Agata e Ulisse a puntate ”il produttore ci spera – prosegue – Tutti, anche noi, ci speriamo, perché ci siamo divertiti. Nello stesso tempo sarebbe bello fare i prototipi e studiarne ogni anno di nuovi”.
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