Dive del cinema francese e vincitrici di Cesar come Isabelle Adjani, Laetitia Casta, Vanessa Paradis, Marina Hands e Sylvie Testud sono fra le stelle di 11 donne a Parigi, dell’attrice-regista Audrey Dana. Nella commedia, già campione d’incassi oltralpe, in uscita il 3 dicembre con Microcinema, la farsa anche fisica (con ‘incidenti’ corporali e botte in testa) si unisce a battute forti e situazioni in stile Sex & The City. “Questo film parte da un mio desiderio di attrice – ha detto Audrey Dana – la voglia di affermare che anche noi possiamo far ridere, interpretando personaggi più complessi di quelli che ci vengono offerti normalmente. Volevo realizzare un film di donne sulle donne”.
In una Parigi primaverile si incrociano le storie di amiche, colleghe, conoscenti, sorelle, madri e figlie, tutte in momenti di cambiamento nella loro vita, legati soprattutto ai rapporti amorosi, alla voglia di libertà sessuale e al superamento delle proprie paure. Rose (Paradis) donna in carriera arrogante e viziata, decide di ritrovare i suoi amici, grazie all’aiuto dell’assistente/vittima preferita Adeline (Alice Belaidi), ‘distratta’ dal processo che sta subendo la madre. A difendere la donna c’è Agathe (Casta), avvocato, inibita con gli uomini da un piccolo ‘rumoroso’ disturbo fisico spia delle sue emozioni. La migliore amica Jo (Audrey Dana), invece, vive senza troppi rimorsi la storia con Jacques, sposato (Alex Lutz, attore e autore dissacrante, molto famoso in Francia, fra teatro, cinema e tv, che qui si mostra anche in costume adamitico), almeno finché la moglie dell’uomo, Ines (Hands) non lo viene a sapere. Nel mix di storie anche Lili (Adjani), stilista che proietta sulla figlia la fatica di accettare gli anni che passano; la sorella Sam (Testud), vittima di varie paure, che ritrova il coraggio davanti a un problema grave; la pettegola Sophie (Audrey Fleurot), alle prese con un segreto intimo; Ysis (Geraldine Nakache), giovane moglie e madre di quattro figli, che trova la passione con la babysitter Marie (Alice Taglioni) e Fanny (Julie Ferrier), autista d’autobus sposata, che dopo una botta in testa ‘riscopre’ il desiderio.”La femminilità non è qualcosa di innato – ha detto Isabelle Adjani a proposito del film – C’è bisogno di un grande spirito di adattamento per conquistare la propria femminilità, trovando un equilibrio con la propria vita personale e sociale, considerando che il mondo è decisamente misogino”.
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