11:17 – Le associazioni dell’audiovisivo sul futuro del CSC

Sulla decisione prevista dal decreto della spending review del 6 luglio di trasformare la Fondazione Centro Sperimentale di cinematografia in Istituto centrale alle dipendenze del ministero dei Beni e delle Attività culturali intervengono con una nota le Associazioni dell’audiovisivo: 100autori, AIC-Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica, AMC-Associazione del Montaggio Cinematografico e Audiovisivo, ANAC, ANICA, ART-Associazione Registi Televisivi, ASC-Associazione Italiana Scenografi, Costumisti, Arredatori, ASIFA-Associazione Italiana Film d’Animazione, DOC/IT-Associazione Documentaristi italiani SACT- Scrittori, Associati, Cinema, Televisione Italiani e SAI CGIL-Sindacato Attori Italiano.

“Nella fase delicatissima e ancor troppo nebulosa del passaggio dal vecchio al nuovo, appare necessario che l’attività di chi sarà chiamato a dirigere l’Istituto – probabilmente un Commissario – preveda ambiti certi di confronto e di proposta dove si possa avvalere della collaborazione dei rappresentanti delle associazioni di autori, attori, produttori e professionisti, dei docenti e degli allievi che operano nell’attuale CSC”.

Le Associazioni dell’audiovisivo sottolineano inoltre la necessità che non vada perso il termine ‘Sperimentale’ che fino a qualche giorno fa affiancava la parola ‘Istituto’, e che sia più che mai presente nei criteri di fondo che dovranno guidare la didattica. “Anzi, noi riteniamo che occorra ridare alla denominazione ‘sperimentale’ nuovo senso e valore attraverso una rinnovata prassi formativa& Di qui l’importanza di individuare un Direttore che, proprio per gli ampi poteri che sembra destinato ad avere, dia ampie garanzie sul piano della trasparenza e della competenza, ma anche di costituire un Comitato Tecnico-Scientifico formato prevalentemente da figure autorevoli e sensibili alle istanze di innovazione, che provengano dall’ambito creativo e produttivo dell’audiovisivo e della formazione”.

In chiusura del comunicato le Associazioni dell’audiovisivo chiedono che “chi sarà chiamato a dirigere l’Istituto abbia una conoscenza dell’industria audiovisiva dall’interno, per poter individuare in concreto quei segmenti della produzione dove sia possibile ipotizzare esperienze creative ‘di frontiera’, tra la fine del processo di formazione e l’inizio di un percorso professionale ed artistico”.