100 candeline per il Luce (in commedia)

La presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, insieme a Michela Andreozzi, Claudia Gerini e Rocco Papaleo, presenta '100 di questi anni', il film a episodi prodotto da Luce Cinecittà per festeggiare il centenario


“Tra le varie attività per il centenario del Luce c’è anche questo film che ci permette di raccontare l’archivio in modo più creativo, fuori da ogni aspetto polveroso. Il Luce è conosciuto per i materiali sul Ventennio, invece è l’autobiografia del nostro paese attraverso i decenni”, così Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, parla di 100 di questi anni, il film a episodi presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, come evento in collaborazione con Alice nella Città, alla presenza anche dell’ad Manuela Cacciamani.

Prodotto da Luce Cinecittà e Archivio Luce, con la collaborazione di Grøenlandia, vuole festeggiare il centenario della fondazione dell’Istituto Luce, avvenuta appunto nel 1924. E lo fa con il linguaggio insolito per il found footage ovvero quello della commedia. “Un’idea uscita dal gruppo di lavoro di Cinecittà sul tema, con Maura Cosenza ed Enrico Bufalini. Insieme ai montatori Patrizia Penzo, Luca Onorati e Angelo Musciagna abbiamo realizzato un film a episodi che rimanda alla commedia all’italiana nella scrittura di Beatrice Campagna, Armando Festa, Matia Frignani, Gianni Corsi. Scavando nell’Archivio sono venuti fuori materiali inaspettati, ricchi di ironia”.

Il progetto ha coinvolto sette registi di commedia: Michela Andreozzi,  Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo e Sydney Sibilia che si sono molto divertiti a rileggere le immagini del passato in modo contemporaneo e con uno spirito assolutamente libero. Papaleo in 100NOTE si cala nel personaggio di un musicista che si chiede cosa sia la musica e si mette a confronto con cantanti più o meno noti; Sibilia con 100 PERCENTO CRIMINALE affida all’attore Valerio Aprea la biografia immaginaria del peggior gangster della storia, ultimo anello della catena del banditismo; Claudia Gerini con la complicità di Paola Minaccioni riscrive la “scuola delle mogli”, che ci riporta all’epoca in cui la donna ideale deve saper apparecchiare la tavola più che pensare, ma per CAMPARE 100ANNI occorre seppellire parecchi mariti, come fa il personaggio immaginato da Paola Minaccioni, la cinica nonnina Adalgisa Ferraro. 100 DI QUESTI GIORNI di Francesca Mazzoleni è una seduta psicoanalitica in cui le immagini dei matrimoni più bizzarri e anticonvenzionali accompagnano le fobie matrimoniali di Vincenzo Nemolato, futuro sposo poco convinto di Maria Chiara Giannetta, entrambi pazienti di Carlo De Ruggieri. Michela Andreozzi in 100 MODI DI ESSERE BELLA con Claudia Zanella e Roberta Capizzi se la prende con gli stereotipi della bellezza, mostrandoci un club delle maggiorate che imponeva “almeno 95 centimetri di giro di petto e un’adeguata proporzione degli altri settori, escluso il cervello che è soffice ma gelatinoso”. 99 INGREDIENTI + 1 di Edoardo Leo è un profluvio di ricette e di cibi, sagre di paese e tavolate, a segnare l’incontro tra lo chef Paolo Calabresi e il giovane aiutante cuoco Francesco Leo, figlio del regista. Per arrivare alla conclusione che “il cibo è amore, eleganza e divertimento”. L’ultimo episodio, 100 CIAK, è un omaggio nostalgico e affettuoso a Cinecittà realizzato da Massimiliano Bruno e con Federico Maria Galante come narratore. Rampollo di un’intera famiglia di comparse, a partire dalla bisnonna Maria, che entra nei cancelli della fabbrica dei sogni dal 1936, sul set di Scipione l’Africano di Carmine Gallone arrivando ad Alberto Sordi e oltre, per non tacere delle manifestazioni per la difesa dei lavoratori del cinema, e passando per episodi storici importanti come il periodo in cui Cinecittà ospitò gli sfollati dei bombardamenti di San Lorenzo.

Claudia Gerini racconta: “Il materiale dell’Archivio è vastissimo e il primo lavoro è stato quello di selezione. Poi ci siamo imbattuti in questa ‘Scuola delle mogli’ e l’ho trovato subito involontariamente sarcastico verso la donna che non doveva sapere chi fosse Giulio Cesare ma doveva servire a tavola in modo impeccabile. Così mi è venuta l’idea di intervistare una centenaria: Paola Minaccioni aveva fatto a teatro questa nonna che arrivava sempre seconda nei concorsi di bellezza. Le immagini del Luce sono una testimonianza importante di come eravamo, bisogna farle vedere alle ragazze. Per esempio, le mie figlie sono rimaste stupite e affascinate”.

Michela Andreozzi confida: “Non ho mai fatto concorsi di bellezza e mi sono sempre reputata invisibile. Ma c’è un lato estetico del nostro lavoro e mi incuriosiva indagare cosa è stato considerato bello ieri e cosa lo è oggi. E’ stato un gigantesco gioco avere accesso a questo materiale, che Patrizia Penzo ha montato con grandissimo gusto. E’ stato come cucinare con ingredienti che già esistono. Parte di questi filmati erano didattici, ma nel montaggio viene fuori l’ironia. Capisco perché registi come Piero Messina usino il repertorio. Perché non farlo con la commedia? Il tema è la considerazione che una donna ha di sé, essendo comunque costretta ad avere a che fare con la bellezza. Come abbiamo risposto a questa pressione sociale noi donne? E poi se il gusto cambia sempre vuol dire che anche noi possiamo decidere dove indirizzare il nostro gusto e stile”.

Rocco Papaleo ha avuto l’occasione per sperimentare un linguaggio a cui non era abituato. “C’erano tantissime immagini sorprendenti, ma io parto sempre dalle parole e il testo ha guidato la mia ricerca. I cantanti mi hanno molto suggestionato nell’adolescenza per poi cominciare a suonare la chitarra e cantare, quindi mi sono calato in questo personaggio”.

Chiara Sbarigia parla del corto dedicato a Cinecittà. “Massimiliano Bruno è stato il primo regista che abbiamo contattato. Abbiamo passato un periodo abbastanza difficile, per noi che lavoriamo in questo settore è banale dire che il cinema è importante, ma lo è veramente. Il pubblico ha continuato ad andare in sala dopo il periodo del Covid. Io spero sempre che le mostre, i film e tutto il lavoro che si fa a Cinecittà servano a comunicare l’importanza del cinema. Domattina 100 di questi anni viene visto dai ragazzi di Alice nella città ed è una proiezione a cui tengo molto, perché portare queste immagini ai giovanissimi è fondamentale”.

100 di questi anni uscirà in sala nel 2025, distribuito da Luce Cinecittà.

 

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20 Ottobre 2024

Roma 2024

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‘100 di questi anni’. Il film che festeggia in modo inedito l’Archivio Luce

Presentato il film a episodi prodotto da Luce Cinecittà e Archivio Luce, con la collaborazione di Grøenlandia

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