10:10 – Dracula è a Torino. Ed è gay friendly

“Le riprese di Dracula 3D cominceranno a breve tra le province di Torino e Biella”. Lo ha detto Dario Argento in un incontro a margine del Festival internazionale del cinema gay che si tiene in questi giorni a Torino, per il quale il mago dell’horror è padrino della nuova sezione ‘horror-gay’.

Il progetto, più volte annunciato, di una nuova versione del romanzo di Stoker comincia ora a prendere forma, tanto che Argento è stato in grado di fornire dettagli: la colonna sonora sarà composta e realizzata da Claudio Simonetti, mente dietro ai Goblin, che realizzarono le leggendarie soundtrack di Profondo Rosso e Suspiria. Tra i luoghi maggiormente indiziati a ospitare le cineprese c’é il Ricetto di Candelo (Biella), adatto all’ambientazione gotica.

“Invece non so -ha proseguito Argento -quando uscirà effettivamente il film, per via della lunghissima fase di postproduzione che richiedono le pellicole in 3D. Userò comunque un nuovo tipo di macchina da presa concepita appositamente per la stereoscopia, più maneggevole, anche se non so quanto effettivamente possa accelerare il processo di realizzazione”. Il cast, ha detto Argento, non è ancora del tutto definito. “Ma sarà composto – ha precisato – quasi esclusivamente da attori stranieri. Gli italiani ormai sembrano saper recitare solo nelle commedie”. 

Ll regista ha inoltre bacchettato il cinema horror statunitense definendolo “dozzinale, basato esclusivamente sugli effetti speciali e quindi per bambini” mentre ha elogiato quello coreano e quello giapponese, a cui dichiara di ispirarsi. Infine, ha parlato del suo rapporto con il cinema gay. “In molti miei film – ha ricordato – ci sono personaggi omosessuali perché nella mia famiglia l’omosessualità è sempre stata una cosa normalissima: i miei genitori erano soliti frequentare registi, scenografi e critici gay, anche se a quei tempi era più difficile rivelare le proprie tendenze sessuali. I gay e le lesbiche – ha concluso – ci sono nei miei film perché ci sono nella vita: perché nasconderli? Io li ho raccontati come sono”.