Il nuovo grande foyer del Palazzo del Cinema, gli interventi che hanno visto anche la sistemazione delle salette ‘Zorzi’ e ‘Pasinetti’ e lo ‘spostamento’ della sala Volpi dal Palazzo del Cinema all’ex Casinò, sono stati presentati in un sopralluogo dal presidente della Biennale, Paolo Baratta. L’allestimento della nuova Volpi, che ha mantenuto i 150 posti, ha permesso l’aumento della capienza delle sale restate nel Palazzo del Cinema di ulteriori 48 posti.
“Lo spostamento della sala Volpi, che ne dà una veste più moderna ed efficiente, più adeguata al ricordo del fondatore della Mostra nell’ottantesimo anniversario – ha spiegato all’Ansa Baratta – ammicca a quello che potrà essere il futuro del casinò. Quest’anno, infatti, inizieremo anche l’uso sperimentale della sala stampa nel pomeriggio per proiezioni semplici: se ciò funzionerà, attraverso la progettazione di nuove sale esterne che aumentino accessibilità e sicurezza, potremmo recuperare così un’ulteriore sala da 500 posti”.
L’intervento principale riguarda però il nuovo foyer, ora ampio 900 metri quadri. “Con questo foyer – ha commentato Baratta – si risolvono due problemi: l’accesso del pubblico alla sala, creando uno spazio libero interno alla Mostra a disposizione di chi è in possesso del biglietto, e un nuovo rapporto con le aree di ristorazione della zona del Lyons bar”.
In prospettiva, Baratta ha infine previsto, per i prossimi anni, la realizzazione di due torri esterne con ascensori per accedere alla terrazza del Palazzo del Cinema.
La Biennale di Paolo Baratta, con l’assenso del Comune di Venezia, cambia poi radicalmente strategia sul nuovo palazzo del cinema al Lido, dopo lo stop al primo cantiere per mancanza di fondi e per problemi di natura ambientale. “Rispetto a prima – ha spiegato oggi Baratta – abbiamo capovolto la prospettiva: se la base doveva essere il nuovo palazzo e il resto le aggiunte, adesso non parliamo più di solo un palazzo centrale, ma di una vera e propria ‘cittadella del cinema’, in cui tutti gli edifici danno il loro contributo con uguale gerarchia. E la strategia diventa quella della valorizzazione al massimo dell’esistente, per alleggerire il più possibile la richiesta di una garanzia di posti nel nuovo edificio che sorgerà al posto del buco rimasto” e destinato a diventare semplicemente “un ulteriore elemento qualificante all’interno di un sistema dal buon livello logistico. Ragionando nella logica dell’aggiunta, possiamo ad esempio pensare di spostare dall’Excelsior nel nuovo edificio la parte del mercato, realizzando spazi logistici di altra natura, più adatti anche a una logica congressuale”, conclude Baratta.
Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ammette che “la fase di realizzazione del nuovo palazzo del cinema è ormai superata: stiamo lavorando per mettere a punto un piano di ricomposizione urbanistica dell’area, comprese le zone verdi, per la creazione di un ambiente accogliente sia per le funzioni cinematografiche che per quelle congressuali”.
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