Primo semestre 2024: +6% di pubblico in sala

Le Giornate di Cinema di Riccione 2024 aprono con il tradizionale convegno a cura di “Box Office”: ospiti del panel sono i maggiori distributori italiani, da Lucky Red a Sky, e la neo presidente FICE, Giuliana Fantoni, anche esercente

Primo semestre 2024: +6% di pubblico in sala

RICCIONE – Come intercettare il pubblico? Come dialogare con pubblico? Come mantenere i target? Queste alcune delle questioni a cui hanno provato a rispondere gli ospiti che si sono avvicendati sul palco del convegno di apertura di Ciné n.13, come da tradizione a cura di “Box Office”, in collaborazione con Anica e Anec: “Il pubblico in sala tra rivelazioni al box office, case history e scommesse per il futuro”, questo il focus.

L’introduzione – prima di passare la parola agli ospiti – ha proposto alla platea in sala lo scatto della fotografia del mercato theatrical, con riferimento ai primi 6 mesi 2024, semestre che chiude con +6%, rispetto all’omologo periodo di un anno fa. Viene ribadito come quello corrente sia stato un semestre complesso, altalenante, con tratti in salita, con titoli con risultati sorprendenti, tra cui film italiani come Un mondo a parte, fino al sorprende successo di Inside Out 2, traino di una risalita che ha lasciato alle spalle il segno “meno” di aprile/maggio: il film Disney-Pixar da solo ha realizzato i due terzi degli incassi del mese appena concluso.

Per supportare il discorso introduttivo, un confronto sui mercati Italia, Spagna, Francia:

INCASSI 190mln/euro; 149,8mln/euro; non indicato

PRESENZE 26,9 milioni; 21,8 milioni; 71,6 milioni

QUOTA MERCATO PRODUZIONI NAZIONALI 27,2%; 18%; 46,7%

VARIAZIONE % SUL 2023 -1,4%; -21,8%; -11,6%

Si continua poi con un momento dedicato ai dati CinExpert, che si concentrano sul genere: se il 2023 aveva registrato un ritorno in sala del pubblico femminile, nel 2024 lo stesso target è sceso dal 48% al 45%, con maggio in cui è salito al 52%, richiamato da Come tutti tranne te. L’età anagrafica media del pubblico è stata di 36 anni, nel primo semestre 2024: l’offerta è stata molto variegata, ha attratto pubblici differenti nei primi mesi, con marzo che ha chiamato un pubblico Under 25 attirato da Dune 2 e Kung Fu Panda 4.

Un dato particolare è stato il pubblico di gennaio 2024, considerato “occasionale”, con il 28% “super casual”, definizione con cui si indica chi frequenti il cinema 1 o 2 volte l’anno: un mese, quello di inizio anno corrente, interessante perché capace di attrarre chi al cinema non era abituato a tornare.

La parola passa alle voci sul palco, così Gabriele D’Andrea – Lucky Red sostiene che “la continuità di film, come date e valore, è un aspetto fondamentale”, sottolineando la necessità di “coerenza e continuità di offerta per tutte le tipologie di pubblico, cosa emersa anche al recedente CinEurope a Barcellona; è fondamentale la continuità di film accomunati da un tratto autorale ma capaci di parlare a differenti target specifici di appartenenza, che poi si basa su un passaparola che allarga il pubblico, e penso a Miyazaki, Il ragazzo e l’airone, per cui abbiamo aperto anche uno store online, dopo il pop up a Lucca. Le strategie più efficaci sono quelle di coinvolgimento del pubblico: per Gaber di Milani abbiamo pensato a un’anteprima alla Festa di Roma, con molti influencer e poi un tour italiano; Ken Loach l’abbiamo portato allo Spin Time a Roma, luogo irrituale per un film, per creare un rapporto veritiero tra opera e pubblico; con Woody Allen abbiamo aperto un mondo sulle dirette streaming, una nuova connessione tra film e spettatori. Tutto questo è possibile se nell’alleanza con gli esercenti si trova un sistema davvero sociale”.

Il caso del film dei Me contro Te viene poi affrontato da Arturo De Simone – Warner Bros. Discovery, che racconta come abbiano puntato sul “target specifico dei bambini, da portare al cinema con una dignità cinematografica. Il passaggio da fenomeno a film non è stato per la presenza di persone famose ma per la presenza, nei video di YouTube, di un villain, come nei film dei supereroi, quindi già lì c’era un principio cinematografico. È replicabile il successo? Non si può auspicare di ripeterlo ogni anno ma permette un’attenta valutazione su quello che succede fuori dal cinema, per una contaminazione che si può portare in sala”.

È Federica Diomei – Eagle Pictures a parlare di “marketing non convenzionale: con questo termine s’intendono tutte quelle tattiche di marketing per far fronte alla perdita di potere che le tecniche di persuasione possiedono; cerchiamo tattiche che mirino a stupire lo spettatore per creare quella viralità oggi sempre più necessaria. L’importante è cercare di entrare in contatto con i consumatori, trovando le affinità del consumatore col prodotto, partendo quasi prettamente da aspetti emotivi, come con la chitarra gigante di Bob Marley in piazza Duomo a Milano, un progetto possibile con l’ausilio dell’AI, diventato un contenuto virale e di condivisione sociale incredibile. Bob Marley è stato il Miglior Biopic 2024, con box office finale a 3mil di euro”.

Giuliana Fantoni – neo presidente FICE, ma anche esercente, porta il suo parere proprio partendo da quest’ultimo punto di vista e registra come “negli ultimi tempi, nel cinema d’essai sono intervenute variabili interessanti e stimolanti, avvertite proprio stando in cassa: mai come quest’anno ho avuto la sensazione di aver trovato il canale per parlare al pubblico giovane, mentre di solito quello del d’essai era un target maturo e femminile, nonostante facessi comunque tentativi di dialogo col pubblico più giovane. Esempi come Barbie o Inside Out 2 mi colpiscono nel numero, ma li contestualizzo. Nel 2021 è iniziato a cambiare il vento, raggiuntando un picco nel 2024: adesso ho le sale piene di 25/30enni, cosa successa con Il ragazzo e l’airone ma anche con L’arpa birmana, per cui il 2 aprile, spettacolo delle 20.45, avevo in sala 83 ragazzi. C’è una voglia genuina di atteggiarsi da cinefili, infatti mi chiedono ‘un biglietto per Wenders’, non indicando il titolo del film: la bellezza è che poi si raccontano nei social, taggandomi, mostrando il biglietto. Questa cosa va nutrita, cavalcata. I dati 2024 dei primi 6 mesi, a confronto del 2019, isolando gli spettacoli serali, registrano +16%. Come cinema d’essai ho perso il pubblico di riferimento ma ho conquisto un altro pubblico: mi rassicura per il futuro”.

Laura Mirabella – Sky interviene concentrandosi sul fenomeno C’è ancora domani e racconta: “è un film italiano, per cui (dal punto di vista della comunicazione) abbiamo dovuto scrivere la storia del film insieme al film stesso, un gioiello assoluto, per cui abbiamo sentito la responsabilità di portarlo in sala”. Il debutto alla regia di Paola Cortellesi aveva dalla sua alcuni punti di forza, come il fatto che lei sia l’attrice più amata in Italia o l’argomento forte al centro del racconto “ma c’erano dei limiti di comunicazione: è un film in bianco e nero, in costume, era possibile la percezione fosse qualcosa di datato. La campagna di comunicazione c’è stata ed è stata però iniziale, poi il film ha dimostrato di saper camminare da solo, per cui noi l’abbiamo seguito e nutrito. Con il colore rosa fluo nel poster – scelto per il lettering – abbiamo puntato sul pubblico femminile, ma sapevamo che il contenuto non avrebbe deluso nemmeno il pubblico maschile, e così è stato dalla terza settimana; poi, abbiamo diffuso anche più di una creatività del film, sia affissioni su strada che spot tv: la campagna ha avuto bisogno di essere multi soggetto, per dare profondità e raccontare tutte le diramazioni della storia. Questa esperienza l’abbiamo portata in altri Paesi: per la prima volta Inghilterra, Francia e Germania ci hanno chiesto i materiali marketing e infatti il poster principale è stato poi usato anche da loro. Fondamentale è stato il tour nelle sale, con gli esercenti saliti a bordo del progetto, sentendosi ingaggiati, creando anche propri contenuti, per portare pubblico in sala”.

Tra gli altri ospiti del convegno, anche Giorgia Di Cristo – Universal Pictures e Alessia Garulli – Sony Pictures.

 

 

 

 

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