”Sono particolarmente contento che Zombi venga riproposto dopo tanti anni. La Titanus, il distributore dell’epoca lo vedeva come un film molto strano, troppo movimentato: la musica era estrema, pensava che sarebbe andato male e io ero un po’ impaurito da questa profezia orribile. Non sapevo che fare e allora dissi: ‘Facciamo la prima a Torino che è una città che amo, perché ci ho fatto Profondo rosso; se va male lì, lo leviamo di mezzo’. Per fortuna andò bene ma quando il film finalmente uscì ottenne un divieto ai minori di diciotto anni che, per me, era abbastanza grave, perché lo avevamo fatto pensando a un pubblico di ragazzi… Ho un ricordo meraviglioso di Zombi che è stato così importante per la mia carriera e per quella di George”.
Così parla Dario Argento di Dawn of the Dead – European Cut [Zombi, 1978], la copia rimasterizzata in 4K del capolavoro di George A. Romero (Usa-Italia, 115′), nella versione montata e curata all’epoca da lui stesso per il mercato europeo con le musiche dei Goblin, che sarà proiettata questa sera a mezzanotte nella Sala Giardino del Lido di Venezia, in prima mondiale, nella sezione Venezia Classici della Mostra del cinema.
”E’ un film che può essere considerato un classico ma che ha anche un significato politico, basti pensare agli zombi che assaltano il centro commerciale. E d’altronde i film quando fanno riferimento alla realtà hanno sempre un significato politico”, aggiunge il meastro italiano dell’horror.
La proiezione sarà preceduta da una presentazione dello stesso Argento, produttore del film, e di Nicolas Winding Refn, grande estimatore e supervisore del restauro in alta definizione. ”Ho sempre considerato Dawn of the Dead, ovvero Zombi -dice Refn- un chiaro esempio di grande cinema, allo stesso tempo innovativo e oltraggioso. È il più estremo e affascinante affresco sul consumismo americano mai portato sullo schermo e non esiste nient’altro di simile. Lo considero un grande onore presentare il restauro in 4K di questo capolavoro nell’edizione 2016 del Festivaldi Venezia, un luogo a me sempre molto caro”. La versione versione rimasterizzata in 4K è stata realizzata da Koch Media in collaborazione con Norton Trust e Antonello Cuomo e sarà disponibile il prossimo autunno in Blu Ray 4k, Blu Ray e DVD, per l’etichetta Midnight Factory, all’interno di un cofanetto con contenuti extra, che conterrà anche le altre due versioni del film (la Extended e la Theatrical), anch’esse in alta definizione.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"