Commentatore per Rai Sport ai mondiali di calcio, Luca Zingaretti è un attore ormai popolarissimo grazie a personaggi come Montalbano e Perlasca. Ma la novità è la sua grande passione per il documentario. Ne ha girati due e adesso si è appena inventato un festival riservato a filmati italiani su temi sociali e di costume che debutta a Siena nel Complesso di Santa Maria della Scala, dal 13 al 15 luglio. Si chiama Hai visto mai? (guarda anche il sito) e propone un concorso, un fuori concorso e delle chiacchierate con professionisti su temi come il documentario inchiesta (Milena Gabanelli); il racconto di vita (Gianni Minà ); l’on the road (Emerson Gattafoni); la nascita del documentario italiano (Vittorio Nevano).
Hai visto mai? vuole essere dichiaramente un festival piccolo e tra amici. “L’idea – racconta l’attore – mi è sorta proprio parlando con un amico che ha un agriturismo in Toscana, in Val di Merse”. Con un piccolo budget messo a disposizione dallla Fondazione Monte Paschi di Siena hanno immaginato una rassegna di tre giorni che sia un punto di incontro per parlare e stare insieme, mangiare e discutere di cinema. In concorso ci sono dieci documentari, tutti italiani. Mentre in una sezione che si intitola “Nessuno escluso” ci saranno lavori di artisti che si sono sperimentati come filmaker per passione. Tra questi un video d’arte di Cristina Muti, la moglie di Riccardo; l’ultimo film girato da Piero Natoli prima di morire; il backstage realizzato da Gianni Minà sul set dei Diari della motocicletta di Walter Salles.
Ma per Zingaretti, il documentario non è una passione dell’ultim’ora: qualche anno fa, infatti, realizzò insieme alla ex moglie Margherita D’Amico un reportage in Uganda intitolato Gulu. “Girammo per raccogliere fondi per l’Amref, in un paese che vive una guerra civile endemica”. Il secondo documentario, ultimato da poco, è una conversazione tra Margherita e sua nonna Suso Cecchi D’Amico, la più grande sceneggiatrice italiana. “Abbiamo incontrato Suso tra Roma e Castiglioncello e ci ha raccontato la sua storia e i suoi rapporti con tanti grandi personaggi del Novecento. Il film è prodotto da Silvia D’Amico e da Rai Cinema”. Forse lo vedremo a Venezia, dove potrebbe anche esserci il film girato con Francesca Comencini A casa nostra, che lo vede accanto a Valeria Golino nei panni di un finanziere corrotto. Ha anche lavorato in Non prendere impegni stasera di Gianluca Tavarelli, un film corale sulla vita sentimentale dei quarantenni. “E poi ho un piccolo ruolo – piccolo ma molto divertente almeno per me – nel film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico, con Riccardo Scamarcio ed Elio Germano: sono un nostalgico del fascismo nell’Italia degli anni ’60”. Poi, forse il debutto nella regia di fiction. “Ci penso da un po’. Ma sono ancora nella fase in cui, come ha detto una volta Garcia Marquez, bisogna covare un’idea nella propria testa il più a lungo possibile”.
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