Zampaglione: incubo horror per l’Italia degli orrori


“Un sogno che si avvera”. Così il regista – cantautore Federico Zampaglione, già leader della band Tiromancino sui palchi e autore di Nero bifamiliare al cinema, definisce la realizzazione del suo ultimo film, l’horror Shadow, che sarà nelle sale italiane dal 14 maggio in 130 copie.

Un incubo, per essere precisi: la storia ruota attorno a un giovane soldato di ritorno da un giro di servizio in Iraq, che decide di intraprendere un’avventura in mountain – bike in giro per l’Europa, nel tentativo di dimenticare gli orrori della guerra. Nei boschi incontra una graziosa ragazza, ma ben presto i due si accorgono di essere braccati. Ad attenderli c’è un macellaio squilibrato e assetato di sangue, che farà sembrare a David quanto vissuto in trincea una passeggiata di salute.

Un incubo che, stando ai premi vinti e al numero di paesi che hanno voluto accaparrarsi il film, piace moltissimo: Shadow è stato premiato al London Frigthfest 2009 e al Buenos Aires Rojo Sangre 2010, al Trieste Science + Fiction e all’Oporto Fantasporto. In Texas la proiezione è già sold out e presto la pellicola sbarcherà anche a San Francisco, in Svizzera, Germania, Gran Bretagna e Medio Oriente. Negli Usa uscirà direttamente in tv (Isc Channel) e poi in dvd.
“Non mi aspettavo reazioni così entusiastiche”, ammette Zampaglione, che mastica horror da quand’è ragazzo e da tempo accarezzava il progetto di farne uno tutto suo.
Ma considera un’esagerazione il paragone, avanzato dalla critica, tra lui e Dario Argento: “Lui è un maestro, ha fatto la storia dell’horror. Io ho fatto solo un film dell’orrore. Ho voluto fare qualcosa di nuovo – continua il regista – che sovvertisse le regole, facesse a meno di mostri e portasse a galla un malessere reale. In fondo, cosa c’è di più mostruoso dell’uomo?”

Dell’uomo italiano, in particolare.
Per Zampaglione il vero incubo lo stiamo vivendo nella penisola: “gli italiani hanno smesso di fare horror al cinema per farlo nella vita. Stiamo vivendo l’horror più di chiunque altro. Quando vai all’estero ti chiedono ‘ma perché non fate niente?’. E uno non sa cosa rispondere”.
Ma il suo augurio è che l’Italia riprenda a fare cinema di genere, e vorrebbe concretizzarlo in un impegno, dirigendo altri film a tinte forti e, perché no, diventando produttore di nuovi talenti.
Come Massimo Ferrero, che si è sostituito nella produzione proprio a Dario Argento, ha fatto con lui: “Nonostante il film estremo e visivamente ardito, Ferrero ha creduto in me, mi ha lasciato fare il film che volevo”.
Ma prima, una pausa: “Sto scrivendo i pezzi del nuovo disco dei Tiromancino che dovrebbe uscire in autunno. Alternare musica e cinema mi dà modo di rigenerarmi”, conclude Zampaglione.

Il film è stato girato completamente in inglese e con un cast internazionale, tra cui spiccano i protagonisti Jake Muxworthy e Karina Testa.

autore
05 Maggio 2010

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