Il nuovo documentario di Martin Scorsese, ancora senza titolo, sulla storia della New York Review of Books sarà presentato come work in progress alla Berlinale. Il documentario è co-diretto da David Tedeschi, il montatore di altri due documentari del regista newyorchese, George Harrison: Living in the Material World (2011) e Shine A Light (2008).
A Berlino si vedranno anche i primi due episodi della seconda stagione di House of Cards in un’edizione del festival che lascia ampio spazio alle star hollywoodiane, come nota THR: George Clooney, Forest Whitaker, Matt Damon, Bill Murray, Ethan Hawke e Charlotte Gainsbourg sono tra gli ospiti più attesi. Il film d’apertura The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson ha un supercast con Ralph Fiennes, Edward Norton, Tilda Swinton, Jude Law, Adrien Brody, Léa Seydoux e Saoirse Ronan. Clooney porterà il dramma storico The Monuments Men con Matt Damon, Bill Murray, Cate Blanchett e Jean Dujardin. Richard Linklater sarà in concorso con Boyhood, interpretato da Patricia Arquette e Ethan Hawke, già applauditissimo a Park City. Un altro titolo ad alto potenziale divistico è il pluricandidato agli Oscar American Hustle di David O. Russell con Christian Bale, Amy Adams, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner e Bradley Cooper.
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
Prende il posto della storica manager Beki Probst, che assume l'incarico di presidente di EFM e affiancherà il nuovo direttore
Sarà la Satine Film a distribuire in Italia due delle pellicole vincitrici all’ultimo Festival di Berlino: Kreuzweg di Dietrich Brüggeman - Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e Premio della Giuria Ecumenica - e Difret, film dell'etiope Zeresenay Mehari coprodotto da Angelina Jolie, già vincitore del Sundance, che si è aggiudicato il premio del pubblico nella sezione Panorama
L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più