CANNES – Paul Dano ha 34 anni e già una lunghissima lista di film, da attore, alle spalle. Tra questi Little Miss Sunshine, Il petroliere, e anche Youth di Sorrentino. Ora ha esordito anche come regista con Wildlife, tratto dal romanzo di Richard Ford e già applaudito al Sundance prima di aprire la Semaine de la Critique di Cannes. Per mettere in scena la storia di un ragazzino di 14 anni che, nel Montana degli anni ’60, è costretto ad assistere allo sgretolarsi della sua famiglia, ha scelto Carey Mulligan e Jake Gyllenhaal. Una progressiva distruzione interiore costruita soprattutto su un lavoro di recitazione a favore di primi piani e inquadrature fisse in cui emerge l’America del dopoguerra e la perdita dell’innocenza di un ragazzo, la cui madre lo tratta più da “complice” che da figlio.
Nel team dei selezionatori troviamo l'italiano Paolo Bertolin, già attivo come consulente della Mostra di Venezia, insieme a Anne Delseth, Claire Diao, Valentina Novati e Morgan Pokée.
Le vie del cinema da Cannes a Roma e in Regione si volgerà al cinema Eden e Giulio Cesare. Alcune repliche previste anche al cinema Palma di Trevignano e al multisala Oxer di Latina
Teodora Film distribuirà in Italia Girl di Lukas Dhont e Woman at war di Benedikt Erlingsson. Il primo, presentato nella sezione Un Certain Regard, ha conquistato la Camera d’Or, mentre Woman at War è stato presentato alla Semaine e ha convinto la stampa internazionale
Doppio premio per l'Italia, che esce benissimo da questo 71° Festival di Cannes: all'attivo, oltre ai premi a Marcello Fonte e Alice Rohrwacher anche quello a Gianni Zanasi e al documentario La strada dai Samouni di Stefano Savona. La giuria di Cate Blanchett ha schivato le trappole del gender firmando un verdetto sostanzialmente condivisibile