The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson aprirà il 64mo Festival di Berlino il 6 febbraio. “Con l’impeccabile carisma di Anderson, la commedia promette di far partire tutto con il piede giusto”, commenta il direttore del festival Dieter Kosslick.
The Grand Budapest Hotel (coproduzione UK/Germania) racconta le avventure di Gustave H, un leggendario portiere del grande hotel europeo nel periodo tra le due guerre mondiali, e di Zero Moustafa, l’inserviente che divenne il suo migliore amico. La storia copre anche il furto e il ritrovamento di un inestimabile dipinto rinascimentale e la battaglia per un’enorme eredità. “Con la sua produzione importante e un casting eccezionale – aggiunge Kosslick – The Grand Budapest Hotel porta il marchio inimitabile di Anderson”, che già a Berlino presentò in concorso I Tenenbaum e Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Assieme a Ralph Fiennes e Tony Reolori nei ruoli principali, il film vede la partecipazione di F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Saoirse Ronan, Jason Schwartzman, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Tom Wilkinson e Owen Wilson.
E’ prodotto da Grand Budapest Limited (UK) e Neunzehnte Babelsberg e Film GmbH (Germania) insieme a Wes Anderson, Scott Rudin, Steven M. Rales e Jeremy Dawson. E’ stato girato in Germania, a Gorlitz e in vari luoghi della Sassonia, otlre che negli Studios Babelsberg a Potsdam. Searchlight Pictures lo distribuirà in America il 7 marzo. In Europa arriverà tra febbraio e marzo.
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
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L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più