Wenders e Gitai, due sulla strada


Free ZoneDue sulla strada. Alla ricerca del tempo perduto, come Don’t come knocking di Wim Wenders, altro film sulla scoperta della paternità dopo Broken Flowers oppure verso un futuro (im)possibile dove il dialogo tra israeliani e palestinesi non sia più un affare di Stato ma un affare di donne, come in Free Zone di Amos Gitai, nel listino dell’Istituto Luce. Nella penultima giornata del concorso, scendono in campo due due viaggiatori incalliti e cosmopoliti. Gitai, israeliano, vive all’estero e lavora con soldi francesi, italiani, inglesi; Wenders, tedesco, ha scelto l’America come seconda patria, per istinto e per amore del rock e del cinema, fin dall’adolescenza.

Gitai, che non ha mai vinto la Palma d’oro, fa un cinema sperimentale, ha il documentario nel dna, usa attori di professione ma scava nel loro cuore e nella loro storia privata. Come accade con il trio di magnifiche interpreti che sono l’anima di Free Zone: la Natalie Portman di Star Wars è l’americana nata a Gerusalemme che aspira a ritrovare le sue radici; Hanna Laslo è di Jaffa ma viene da Auschwitz, come dice con amara consapevolezza, in Israele è una star del cabaret, amata per il suo one-woman show; Hiam Abbass nata a Nazareth vive e lavora a Parigi.

Nel film, sul taxi di Hanna, superano la frontiera tra Israele e Giordania verso la “free zone” che dà il titolo al film, porto franco dove si va dai paesi confinanti, Irak compreso, a vendere e comprare macchine usate. “Il commercio è un ottimo esempio di cooperazione internazionale su basi concrete”, dice Gitai. Che non esita a proporre Free Zone come una sana provocazione politica: “Vista la pessima riuscita di politici e militari, forse sarebbe il caso di dare il potere alle donne”. Il suo film, il primo mai girato da un israeliano in Giordania, si apre su un lungo piano sequenza (7 minuti) di Natalie Portman in lacrime sullo sfondo del Muro del Pianto e si chiude sul battibecco tra l’israeliana e la palestinese bloccate dentro al taxi alla frontiera. Un brandello di commedia ma anche “un primo inizio di comunicazione reale” sulle note di quella filastrocca ebraica che si canta a Passover e che Angelo Branduardi tradusse anni fa in italiano. “Alla fiera dell’Est”…
Dai paesaggi assolati di quella guerra interminabile al West di Wim Wenders, che torna a vent’anni dalla Palma d’oro per Paris, Texas (1984) a lavorare in coppia con l’amico Sam Shepard. Anche allora avrebbe voluto lo scrittore dalla faccia di corteccia come protagonista, ma non riuscì a spuntarla. Stavolta ce l’ha fatta e l’ha convinto anche a prendere l’aereo. Forse perché Don’t come knocking, distribuito da Mikado, è un film speciale per loro due, un film sull’invecchiare, sulla solitudine e l’abbandono ma anche un apologo sull’amore filiale. Jessica Lange, Tim Roth, Sarah Polley, Fairuza Balk recitano per Wenders. Ma è Shepard a prendersi la scena: vecchio attore specializzato in western, dai trascorsi turbolenti e alcolici, improvvisamente sparisce dal set, si sbarazza di carte di credito e cellulare, si mette in viaggio per colmare un buco nero che gli trapassa l’anima. Ritrova sua madre (Eva Marie Saint) e scopre di avere un figlio mai conosciuto a Butte, nel Montana, dove vent’anni prima girò un film. “Capisce di aver perso l’amore della sua vita, di aver rinunciato alla gioia di veder crescere un figlio. È qualcosa di irreparabile, una tragedia, eppure – dice Wenders – credo che questo sia il mio film più leggero, il più ironico”.

autore
19 Maggio 2005

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti