Harvey Weinstein ha raggiunto un accordo provvisorio per risarcire con 44 milioni di dollari le donne che lo hanno accusato di averle molestate e altre persone con accuse diverse, scrivono il ‘Wall Street Journal’ e ‘Associeted Press’. Si tratta però di un accordo ancora provvisorio e la cifra non è ufficiale, ma solo riferita da alcune persone che si sono occupate dell’accordo.
L’accordo, raggiunto con il procuratore speciale di New York, prevede che circa 30 milioni di dollari siano dati a molte delle sue accusatrici ma anche ad alcuni creditori ed ex dipendenti della casa di produzione cinematografica di Weinstein. I restanti 14 milioni verrebbero invece usati per coprire diversi tipi di spese processuali. Il produttore deve affrontare più di 15 cause legali presentate contro di lui o contro la sua società per cattiva condotta: l’accordo risolverà molte delle cause, tra cui quella collettiva presentata da un gruppo di donne che dicono di essere state molestate dal produttore. Inoltre, il patteggiamento risolverebbe anche una causa civile presentata dal procuratore generale di New York contro la società, accusa di aver violato le leggi sul lavoro per aver permesso il maltrattamento, la manipolazione e l’intimidazione di diverse donne. Weinstein deve comunque affrontare i processi penali per stupro ed esecuzione di un atto sessuale non consensuale, che dovrebbero iniziare a settembre.
La prossima udienza del caso Weinstein a New York è in programma il 18 settembre 2024. L'ex produttore è da qualche giorno ricoverato in ospedale a Manhattan, dove è stato sotto posto a un intervento al cuore
Il giudice Curtis Farber ha indicato che la selezione della giuria potrebbe cominciare il 12 ottobre. La condanna del 2020 per aggressioni sessuali e stupro di terzo grado era stata annullata lo scorso aprile
Tra i firmatari Jacques Audiard, Mathieu Amalric e Swann Arlaud di Anatomy Of A Fall. "Chi afferma che 'non si può più dire nulla' confonde la libertà di espressione con il privilegio".
Il produttore, i cui reati sessuali hanno dato vita al movimento #MeToo, dovrà scontare a Los Angeles un’altra condanna in attesa di un nuovo processo