Settecento anni dopo la fuga nello spazio degli esseri umani attanagliati ovunque da cumuli di rifiuti la Terra è diventata una landa desolata. Tra macerie e immondizia si aggira solo una forma di vita, Wall-e, robottino programmato per compattare i rifiuti prima di spedirli in orbita, in un ultimo e fallimentare tentativo di smaltimento. E’ un messaggio a forte impatto ambientalista quello che viene da Wall-e, nona pellicola della coppia Disney-Pixar diretta e sceneggiata dal papà di Nemo Andrew Stanton con protagonista un tenero androide che ha sviluppato un’anomalia di sistema chiamata personalità.
In compagnia del suo unico amico, uno scarafaggio addomesticato, Wall-e passa il tempo a collezionare gli oggetti più disparati e a riguardare l’unico film della sua videoteca, Hello Dolly. Affascinato dalla storia dei due ragazzi che vogliono andare nella grande città per riuscire a baciare una ragazza, Wall-e sogna di fronte all’inquadratura dei due innamorati che si tengono per mano, provando a replicare senza successo quella scena. Il nostro eroe soffre di solitudine ma una meravigliosa occasione gli si presenta d’improvviso quando dal nulla appare Eve, supersexy ed elegante sonda spaziale inviata sulla terra per una missione di perlustrazione segreta. Eve è un droide femmina ultramoderno. Totalmente indifferente al suo nuovo ammiratore e concentrata a portare a termine il compito per cui è stata programmata. Finchè un giorno, frustrata per non aver trovato ciò che cercava, si concede una pausa stringendo un legame inatteso con lo strano robot che fa di tutto per farsi notare. Solo allora Eve scoprirà che proprio ciò che cercava e che avrebbe consentito all’umanità di tornare sulla terra era già nelle mani di Wall-e che da innocente e arrugginito robot, si trasforma così nell’eroe capace di offrire una seconda possibilità agli uomini ormai costretti a vivere una vita subordinata alle macchine. Relegati su una lussuosa navicella nello spazio gli esseri umani sono diventati corpi atrofici e obesi, totalmente intorpiditi da una tecnologia che ha fatto dell’inerzia l’ultima frontiera dello svago.
Le atmosfere di Wall-e appaiono come un omaggio al passato e ai film di fantascienza degli anni Settanta, e lo stesso regista ammette di essere stato molto influenzato da pellicole come 2001-Odissea nello spazio, Guerre stellari e Alien: “Avevano tutte delle immagini e delle sensazioni che trasportavano in un altro luogo, tanto da far credere veramente che esistessero quei mondi – ha dichiarato Stanton – Nessun altro film di fantascienza aveva quella realisticità. Ho fatto di tutto per recuperare quelle sensazioni”. E per contribuire a ricreare l’atmosfera di quegli anni l’intera scenografia è stata ispirata ai ritratti dei robot fatti dalla NASA negli anni Cinquanta e ai dipinti destinati alla costruzione della Tomorrowland di Disneyland. La fotografia è inoltre più reale e “sporca” di quanto si veda solitamente nei prodotti d’animazione, grazie anche alla consulenza di Roger Deakins (Non è un paese per vecchi) e del premio Oscar Dennis Muren, sembra che il film sia stato realmente girato con una Panavision degli anni Settanta e non ricreato in un asettico spazio virtuale.
L’annunciata sfida, inoltre, di non puntare sui dialoghi tradizionali (buona parte della pellicola è infatti non parlata) è riuscita in pieno grazie all’espressiva gamma di versi creati dal leggendario Ben Burtt, già artefice tra l’altro della voce del protagonista di Guerre Stellari R2-D2. “La mia esperienza precedente – ha spiegato Burtt – mi ha fornito molte conoscenze per lavorare con i suoni di robot e alieni, ma la vera difficoltà di Wall-e è stata creare una voce in equilibrio tra l’impressione di provenire da una macchina e il senso del calore e dell’intelligenza umani”. E così in Wall-e gli spettatori riescono a rapportarsi con dei pezzi di lamiera con tutta l’intimità, l’affetto e il senso di identificazione che potrebbero provare per un umano.
E dopo aver conquistato il botteghino e il cuore dell’America elettorale (su alcuni muri pare sia apparsa la scritta “Wall-e for President”), il tenero robottino arriva in sala il 17 ottobre (Buena Vista) con l’epilogo musicale della leggenda del rock Peter Gabriel e preceduto dall’esilarante ultimo corto di casa Pixar Presto, storia del coniglio Alec alle prese con un’astuta vendetta ai danni del celebre mago Presto, reo di avergli negato una preziosa carota.
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