Il mito di Virna Lisi rivive a Jesi (Ancona), sua città natale, con una mostra e numerosi eventi dedicati. Diva degli anni più gloriosi del cinema italiano, attrice pluripremiata ed icona di eleganza, fu al tempo stesso antidiva, donna schiva e riservata, e rinunciò allo star system per non lasciare gli affetti della famiglia. In questa doppia natura la celebra l’esposizione Virna Lisi. Diva e Antidiva, a Palazzo Bisaccioni di Jesi, ripercorrendone la brillante carriera cinematografica e televisiva ed insieme la dimensione privata e familiare.
Nel percorso espositivo, organizzato in ordine cronologico dagli anni ’50 alla maturità, sono materiali audiovisivi, fotografie di scena e di set, manifesti, oggetti appartenuti all’attrice e foto di famiglia, materiali questi ultimi che provengono dall’archivio della famiglia Pesci. Spezzoni dei suoi film sono proposti in un flusso visivo che culmina in un’installazione audiovisiva immersiva del videoartista Fabio Massimo Iaquone dal titolo Geometrie dell’incanto. La mostra è ideata da Mauro Tarantino e curata da Bruno Di Marino, è organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, e Fondazione Virna Lisi, in collaborazione con Rai Teche.
Capelli dorati, occhi chiari incorniciati da una riga di eyeliner, un delicato neo sotto il labbro, Virna Lisi fu icona di stile, ma soprattutto interprete delicata, profonda e sensuale. Nata a Jesi nel 1936, e scomparsa nel 2014 a Roma, esordì giovanissima, appena quattordicenne. Nella sua lunga carriera ha lavorato al fianco di mostri sacri come Eduardo De Filippo, Maselli, Steno, Germi, Monicelli, Cavani, Corbucci, Fulci, Lattuada, Dino Risi, Luigi Comencini, Amelio, Cristina Comencini. Importante la parentesi teatrale diretta da Strehler, Squarzina e Michelangelo Antonioni. La pubblicità del dentifricio Chlorodont la rese nota al grande pubblico (“con quella bocca può dire qualsiasi cosa”); negli anni ’60 la parentesi hollywoodiana, chiamata a vestire i panni di “nuova Marilyn”, e la rinuncia al contratto di sette anni con una major americana per sfuggire a regole ferree e non sacrificare la famiglia. A margine della mostra, sarà presentato il volume Virna Lisi. Diva e Antidiva curato da Bruno Di Marino ed edito da Danilo Montanari Editore con schede dettagliate di tutti i lavori (130) cui l’attrice ha partecipato.
Da segnalare, inoltre, la rassegna cinematografica al Piccolo di Jesi, con alcuni dei suoi film e il documentario di Fabrizio Corallo Virna Lisi la donna che rinunciò a Hollywood. Infine, il concorso per videomaker e artisti grafici nel campo della digital art, per realizzare un visual mapping site specific a lei dedicato e da proiettare sulla facciata di Palazzo Bisaccioni, durante il periodo della mostra.
In questa nuova fase, dopo un inizio dedicato a Dario Argento, la mostra amplia il proprio focus includendo reinterpretazioni e studi su altri pionieri dell’horror italiano e internazionale. Tra i protagonisti omaggiati figurano Mario Bava, Lucio Fulci, Pupi Avati e Michele Soavi
Il percorso della mostra combina una linea cronologica con temi specifici e include una selezione di dodici serie, da Twin Peaks a Breaking Bad a Mare Fuori
L'esposizione è stata aperta alla presenza del Direttore generale Musei Massimo Osanna, del Presidente della Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati Federico Mollicone, della Presidente di Istituto Luce Cinecittà Chiara Sbarigia e del curatore Gian Luca Farinelli
Nell'esposizione, inserita all’interno del palinsesto della Festa del Cinema di Roma, 50 bozzetti pittorici di grandi artisti, realizzati per la stampa tipografica dei manifesti. A Palazzo Merulana dal 10 ottobre all'8 dicembre 2024