Villa Sordi apre al pubblico. A breve una rassegna. In futuro museo interattivo

In conferenza anche il Ministro Dario Francheschini, che dichiara: “preservare la memoria di Sordi è un dovere per il paese – dice il Ministro – con lui non c’è gap generazionale".


Per i romani la “Villa di Alberto Sordi” è un luogo mitico, legato ad aneddoti celebri che hanno fatto la storia del nostro cinema integrandosi alle grandi interpretazioni che l’attore ha regalato nei film realizzati nel corso della sua lunga carriera. Tutti, almeno una volta, hanno sentito raccontare di come Albertone amasse affacciarsi al balcone e prendere scherzosamente in giro i frettolosi automobilisti che si stressavano al semaforo tra via Druso e Piazzale Numa Pompilio. Oggi la Villa viene aperta finalmente alla stampa (e tra non molto, al pubblico) per inaugurare l’evento “Alberto il grande!”, rassegna cinematografica dedicata a Sordi e curata da Luca Verdone, in programma dal 27 giugno al 3 luglio nell’arena antistante la Villa stessa. Si tratta solo della prima di una serie di iniziative che saranno realizzate congiuntamente dalla Fondazione Museo Alberto Sordi, presieduta da Italo Ormanni, e dalla Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, presieduta da Carlo Verdone, per preservare la memoria dell’attore. Questo evento in particolare è organizzato in collaborazione con la Cineteca Nazionale e con il patricinio del Comune di Roma Capitale, e si inaugura con la proiezione di Una vita difficile di Dino Risi. Previsti poi Il commissario di Comencini, La grande guerra di Monicelli, Fortunella di De Filippo, Tutti a casa ancora di Comencini, Il Diavolo di Polidoro e I due nemici di Guy Hamilton.

La Fondazione Alberto Sordi per i Giovani è stata costituita da Sordi stesso, nel 2001. Fu l’attore a conferirle in patrimonio l’opera Storia di un italiano, programma televisivo da lui ideato e condotto e andato in onda  in più edizioni tra il 1972 e il 1986, che raccontava la storia del ‘900 attraverso spezzoni di film da lui interpretati. Scopo della fondazione è promuovere la formazione professionale dei giovani, con particolare interesse a quelli in condizioni di disagio economico, facilitandone l’inserimento nel mondo del lavoro. “Diversi dei nostri ragazzi – spiega Carlo Verdone, presidente della Fondazione, durante la conferenza tenutasi nel bellissimo teatro privato della Villa – sono impegnati nell’opera di archiviazione e catalogazione delle fotografie, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia,  e delle pellicole dell’Archivio Sordi, che è importantissima. Proprio sulla base di questo lavoreremo su Storia di un italiano, che va restaurata e ricostruita, perché alcuni spezzoni sono andati persi, per incuria e mal conservazione. Molte scatole erano aperte e il materiale si è ossidato e deteriorato. Per fortuna il grosso è rimasto. Ci stiamo lavorando con scopi didattici. Stiamo lavorando anche sulla sala 2 del Fiamma, il cosidetto Fiammetta. Vogliamo tenerla occupata di mattina con attività didattica – per esempio lezioni di sceneggiatura con personaggi autorevoli – e la sera con la proiezione di pellicole restaurate”. Quindi, si prospetta l’apertura di un museo interattivo con un percorso multimediale nella Villa dell’attore, come sottolinea anche il presidente della Fondazione Museo Alberto Sordi, istituita nel 2011 da Aurelia Sordi proprio con il fine di realizzare un museo nella Villa, progetto per il quale proprio il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini ha sollecitamente fatto muovere i primi passi, iniziando immediatamente le procedure per dichiarare di interesse storico-artistico Villa e Archivio, con accurata catalogazione da parte delle Soprintendenze dei mobili contenuti al suo interno, anch’essi di grande valore.  “Preservare la memoria di Alberto Sordi è un dovere per il paese – dice il Ministro – Con lui non c’è gap generazionale. I ragazzi di oggi guardano i film di Sordi, li amano e riconoscono un pezzo di Italia che non hanno potuto conoscere.  Su questo il MiBact si è trovato immediatamente d’accordo con le fondazioni, era necessario mettere in sicurezza le opere più preziose contenute nella Villa, come ad esempio i quadri di De Chirico che sono stati spostata alla Galleria nazionale d’arte moderna, e poi censendo i beni di Casa Sordi. Gli archivi sono una memoria di memorie, corrispondenza e pellicole, e poi con la Fondazione Giovani tutto viene rivolto al futuro. E’ un’occasione anche per la città di Roma e per il paese, pensiamo a quante volte nelle altre città affianchiamo alla visita a un grande museo quella all’abitazione di un cittadino illustre. Sono felice di essere qui a ‘ficcare il naso’ nelle cose di Albertone, tra l’altro nel giorno del suo compleanno. Speriamo non si arrabbi troppo, dopotutto stiamo eseguendo la sua volontà testamentaria”.

Italo Ormanni
, presidente della fondazione, specifica però che “ci vorrà del tempo, per catalogare tutto e sbrigare le pratiche burocratiche e amministrative. Non dipende tutto da noi quindi per ora niente date”. Inevitabile domandarsi se gli aspetti legali relativi alla vicenda degli eredi – c’è un processo civile ancora in corso – non possano influenzare in qualche modo il procedere delle operazioni. A rispondere, seccamente,  è un avvocato: “Non lo faranno. Su questo possiamo stare tranquilli. Sarebbe negativo parlarne in questa sede dato che appunto il processo è ancora aperto e non possiamo scavalcarlo. Possiamo però negare la ‘vulgata’ che si è diffusa in questi anni, ovvero che la Signorina Sordi, sopravvissuta ad Alberto per undici anni, non sia stata in grado di gestire il patrimonio per incapacità di intendere e di volere. Questo non è vero e non è stato provato, per cui richiediamo il rispetto del lavoro dei giudici”.  

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15 Giugno 2015

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