VIAGGIO (ITALIANO) IN ASIA

L’Italia incontra il cinema asiatico. Avviene a Roma, al Palazzo delle esposizioni. La manifestazione, che durerà fino al 9 dicembre prossimo, è curata da Italo Spinelli ed è interamente gratuita. Numerosi gli incontri con autori e critici. In programma 58 film, molti dei quali in anteprima nazionale, provenienti dalle cinematografie orientali meno frequentate. Ma anche, con grande sorpresa, un’Asia documentata e filmata da registi italiani. Fra tutti Bernardo Bertolucci che, con la sua Cartolina dalla Cina, racconta il “meraviglioso spaesamento” di quando iniziava i sopralluoghi per L’ultimo imperatore.
Ma c’è di più: un’intera sezione, Italia vs. Asia, dedicata ai numerosi documentari italiani girati nelle regioni asiatiche. Dalle minoranze etniche di lingua pashtun di Mario Gianni, Gli Afridi, alla riscoperta dell’antico turismo occidentale in Oriente condotta da Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian. I due, che negli ultimi anni hanno guadagnato l’attenzione della critica internazionale e le retrospettive allestite al M.o.m.a di New York e alla Cineteca francese (oltre che un libro a loro dedicato, Cinema anni vita, a cura di Paolo Mereghetti ed Enrico Nosei per la Castoro edizioni), forzano con le loro Immagini dell’Oriente-Turismo da vandali sia la categoria del documentario che quella della fiction. Non ci sono parole, solo musica che accompagna immagini di vecchi filmati raccolte e sezionate fotogramma per fotogramma da questi due appassionati “archeologi” del cinema.
Sempre sul fronte del documentario Under the Taliban di Paolo Grassini e Beniamino Natale, che racconta, con un’intervista al padre fondatore dei Talebani, il generale Nashirullahn Babar, la genesi del gruppo integralista. Il documentario mostra anche le macerie di Kabul precedenti all’attuale guerra. E poi Shangai mon amour, le notti di Mian Mian, film diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, presentato all’ultimo Festival di Locarno. Sulla pellicola un viaggio nella Shangai dal sapore occidentale della scrittrice dark e post-rivoluzionaria Mian Mian. In ultimo una riflessione sul cinema dell’ex colonia britannica: Made in Honk Kong di Giuseppe Baresi. Nel documentario testimonianze di autori come Wong Kar-Wai, autore di In the mood for love e futuro regista di uno dei tre episodi di Eros, assieme a Michelangelo Antonioni.