“Fare uscire in sala sotto Natale Si vive una volta sola sarebbe un azzardo e un’utopia vista la crescita dei contagi”, così Carlo Verdone intervenendo al Festival del cinema europeo di Lecce. “Speriamo invece di uscire tra fine gennaio e febbraio. Abbiamo aspettato un anno, faremo il possibile per essere in sala visto che il film è stato concepito per il grande schermo. Se avessimo voluto uscire sulle piattaforme, l’avremmo già fatto”.
Nel frattempo Verdone sta già lavorando al soggetto del prossimo film che “non parlerà di pandemia, spero di lasciarla fuori, anche se non si può non citarla se vuoi mantenere un rapporto con la realtà che viviamo”. Il regista e attore romano sta inoltre ultimando per Amazon Prime Video la scrittura delle 10 puntate della serie tv Vita di Carlo, un’autobiografia romanzata le cui riprese cominceranno a fine marzo.
A metà febbraio è atteso in libreria, al momento il titolo è “La carezza della memoria”, un libro di ricordi importanti del periodo dell’adolescenza, dell’università, ma anche del presente.
In chiusura dell’assegnazione del Premio Mario Verdone assegnato alla migliore opera prima uscita nel 2019, l’artista ha sottolineato come “in questo periodo così difficile dobbiamo stare vicini ai giovani che devono esplorare le loro potenzialità e i nuovi linguaggi. Il confinamento blocca e impedisce la loro creatività e produzione artistica. E dobbiamo essere vicini agli esercenti chiedendo di resistere perché noi con il nostro prodotto faremo del nostro meglio per uscire in sala”.
Il Festival del cinema europeo ha presentato una web serie antologica di 9 cortometraggi prodotta nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera CIRCE e 19 corti realizzati nell’ambito dei progetti di cooperazione transfrontaliera CIRCE e CIAK
Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano” a Twelve Thousand di Nadége Trebal, Premio SNGCI per il Migliore Attore Europeo a Corinna Harfouch per Lara di Jan-Ole Gerster, Premio FIPRESCI a La belle indifference di Kivanc Sezer, Premio Cineuropa a Open Door di Florenc Papas, Premio Emidio Greco a Amateur di Simone Bozzelli,
Al Festival del cinema europeo il 25enne regista romano di origini bengalesi ha vinto con Bangla il Premio Mario Verdone. "Sto lavorando con Fandango allo sviluppo di due progetti simili che non riguardano Roma, ma una città del sud Italia e il tema sarà svolto in una chiave più seria, rimanendo nel genere commedia", dice l'autore
“Nel tempo che stiamo vivendo, ho bisogno dell’azione, dell’elemento fisico della creazione cinematografica. Temo che rimarremo confinati per qualche mese e la cosa non mi piace”, dice via Zoom il regista francese, cui il Festival di Lecce dedica la sezione ‘I protagonisti del cinema europeo’, conferendogli l’Ulivo d’oro