Venezia Classici: Renato De Maria guida la giuria degli studenti

Capolavori restaurati di Antonioni, De Sica, Nanni Moretti, Lina Wertmüller. Il regista Renato De Maria chiamato a presiedere la giuria di studenti di cinema


Capolavori restaurati di Antonioni, Brook, Clément, De Sica, Hawks, Kasaravalli, Lang, Mamoulian, Mann, Masumura, Moretti, Ôshima, Santos, Schroeter, Truffaut, Wertmüller, Refn, Wiseman e il regista Renato De Maria chiamato a presiedere la giuria di studenti di cinema, ecco Venezia Classici, la sezione che presenta in anteprima mondiale 18 restauri realizzati nel corso dell’ultimo anno di capolavori provenienti da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.

“Il programma include la commemorazione di alcuni importanti anniversari – spiega il direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera – Prima di tutto, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni, l’attore italiano più amato e celebrato nel mondo che rivedremo ne La notte, tra i film più belli di Michelangelo Antonioni”.

Sono passati cinquant’anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica, che con L’oro di Napoli realizzò nel 1954 uno straordinario omaggio alla città partenopea, attraverso sei episodi ispirati ad altrettanti racconti di Giovanni Marotta. Il film, restaurato da Cinecittà e Filmauro, sarà proposto nella Pre-apertura della Mostra.

E’ il centenario della fondazione della Columbia Pictures: The Big Heath di Fritz Lang e His Girl Friday di Howard Hawks sono i due capolavori restaurati da Sony Pictures Entertainment, scelti da Venezia fra i tanti film della major che hanno contribuito a fare grande la storia del cinema americano.

Trentacinque anni fa, invece, Peter Brook conquistò il pubblico e i critici convenuti a Venezia con la sua affascinante versione cinematografica dell’omonimo poema epico indiano The Mahabharata. La pattuglia dei film italiani restaurati è completata da Ecce Bombo di Nanni Moretti, che inaugurò la prima partecipazione del regista al festival di Cannes 1978 e contribuì a farlo conoscere a livello internazionale, e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmuller, che fu dei più grandi incassi in Italia della stagione cinematografica 1974-75.

A completare il drappello dei restauri statunitensi: Bend of the River, giustamente annoverato fra i capolavori western di Anthony Mann, il lussureggiante Technicolor di Blood and Sand di Rouben Mamoulian, e il Model di Fred Wiseman, che il New York Times non ha esitato a definire “uno dei più importanti e originali registi dei nostri tempi”.

Dalla Francia provengono due classici imperituri, come Jeux interdits di René Clément (Leone d’oro alla Mostra del Cinema del 1952), e La peau douce di François Truffaut, accolto con qualche riserva al momento della sua uscita ma degno di figurare tra le sue opere maggiori. Dal Giappone, invece, The Man Who Left His Will on Film, uno dei capolavori di Nagisa Oshima, e All Mixed Up (conosciuto anche col titolo di Swastika) del prolifico regista Yasuzô Masumura, che studiò al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, allievo di Fellini, Visconti e Antonioni. Girish Kasaravalli è stato tra i fondatori del movimento Parallel Cinema, ispirato dai principi del Neorealismo italiano. Ghatashraddha è il suo film d’esordio, che gli valse una fama immediata e tre dei premi maggiori del cinema indiano di quell’anno (1977).

Dal Sud America proviene uno dei maggiori classici del nuovo cinema brasiliano, The Time and Turn of Augusto Matraga di Roberto Santos. Dalla Danimarca arriva il film d’esordio di Nicolas Winding Refn, Pusher, primo capitolo di una trilogia influente e di notevole successo commerciale, che ebbe anche il merito di far debuttare un grande attore come Mads Mikkelsen. Un’autentica rarità, infine, è il restauro della versione integrale di Flocons d’or di Werner Schroeter, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 1976 e poi distribuito privo di uno dei suoi episodi più belli, che il restauro della Cineteca di Monaco ha consentito di reintegrare.

Il regista e sceneggiatore Renato De Maria (foto) è chiamato a presiedere la giuria di studenti di cinema che per l’undicesimo anno assegnerà il Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato. I 24 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, daranno un premio anche al miglior documentario sul cinema.

La sezione Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.

 

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05 Luglio 2024

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