La Procura della Repubblica di Milano ha comunicato i risultati dell’operazione The Net con perquisizioni in 4 regioni d’Italia (Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria) e l’inibizione di una serie di accessi a piattaforme digitali che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema delle IPTV (Internet Protocol Television), utilizzate da oltre 500mila utenti.
“L’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e condotta dalla Guardia di Finanza, a cui vanno il nostro plauso e ringraziamento per il costante lavoro svolto a tutela dei contenuti audiovisivi, ha portato allo smantellamento di una complessa rete criminale operante a livello nazionale e dedita alla diffusione illegale e vendita di abbonamenti pirata per la fruizione di contenuti televisivi”, ha dichiarato il segretario generale FAPAV Federico Bagnoli Rossi.
Le indagini, avviate dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dalla Squadra Reati Informatici della locale Procura della Repubblica, avevano già portato all’esecuzione di un primo intervento nel mese di settembre 2020 e hanno ora consentito di perquisire le abitazioni di venti soggetti indagati per il reato previsto dall’art. 171-ter della Legge sul Diritto d’Autore e che a vario titolo provvedevano alla generazione e alla distribuzione dei flussi IPTV illegali.
“Ancora una volta operazioni di questo tipo consentono di rivelare le reali dimensioni della pirateria audiovisiva, un fenomeno ancora troppo sottovalutato dall’opinione pubblica ma che in realtà è gestito da veri e propri criminali informatici. Soprattutto in un momento così difficile come quello attuale per l’industria audiovisiva, a causa della pandemia, le operazioni di contrasto sono ancora più decisive per sostenere la fase di ripartenza”, ha proseguito il segretario generale della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. Una struttura altamente ramificata ed organizzata, come rivelano i dettagli dell’operazione comunicati dall’Autorità. L’operazione ha individuato infatti in Campania l’amministratore di una struttura denominata CyherGroup ossia un vero e proprio Internet Service Provider i cui server consentivano di far funzionare diverse Iptv illegali; sempre nella stessa regione operava anche un altro soggetto che si occupava del procacciamento e della gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata. Infine, in Toscana, un altro indagato, attraverso l’utilizzo di oltre 50 dispositivi mobili, distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto televisivo Sky, permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone ufficiale previsto.
FAPAV è nata nel 1988, come associazione senza scopo di lucro, per proteggere la Proprietà Intellettuale, il Diritto d’Autore ed i diritti connessi e quindi per combattere tutte le forme di illecita duplicazione di opere cinematografiche e audiovisive, con finalità di tutela dei propri Associati e dell’intero settore audiovisivo. Ne sono soci permanenti: ANEC, ANEM, ANICA, APA, MPA e UNIVIDEO. Ad essa aderiscono sia le principali industrie del settore sia le associazioni che operano per la tutela e la promozione dell’industria audiovisiva e cinematografica in Italia. Per ulteriori informazioni: www.fapav.it e info@fapav.it.
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I dati dall’indagine Ipsos per Fapav, riferita all’anno 2023. I pareri del presidente Federico Bagnoli Rossi, di Rutelli (Anica), Alberto Barachini (sottosegretario con delega all'informazione e all'editoria), Capitanio (Agcom) e De Siervo (Lega Serie A)