Dopo Parigi e Berlino, sarà Roma a ospitare gli European Film Awards. Il 7 dicembre, nel nuovo Auditorium di Roma e su Raidue in seconda serata per chi seguirà da casa il più importante evento del cinema europeo. Una festa, come quella degli Oscar losangelini, in cui registi, attori, produttori, tecnici e altri addetti – i 1.500 membri dell’Academy europea – premiano in migliori film dell’annata. Film come La vita è bella o Il favoloso mondo di Amélie, vincitori degli anni scorsi, per sedici categorie (tra cui anche documentari e cortometraggi) comprese tre scelte dal pubblico attraverso referendum su riviste di settore e siti web.
Un evento che diventa per la prima volta italiano e che ha portato a Roma Wim Wenders, presidente dell’Efa, per una conferenza stampa in grande stile a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Walter Veltroni e il ministro Giuliano Urbani, mentre in platea sedevano uomini di cinema come Ettore Scola e Francesco Maselli.
Wenders, che sta lavorando a una serie televisiva sul blues prodotta da Martin Scorsese e realizzata da vari registi, ha speso parole emozionate sul cinema italiano, “un flusso continuo di immagini indimenticabili legato a nomi come Rossellini, De Sica, Antonioni e Visconti, ma anche Benigni e Moretti”. Mentre sulla diversità del cinema europeo ha ribadito una sua idea fissa: “la diversità è la nostra debolezza ma può essere la nostra forza”.
Lungo intervento per il ministro Urbani. Che considera il cinema – come lo sport – “un prodotto potenzialmente pan-europeo”, ma intravede ostacoli a una politica comune di sviluppo del mercato. “Come con l’euro, bisognerà fare le cose con chi è disponibile a farle, aggirando i veti”. Il secondo semestre del 2003, in cui sarà l’Italia a presiedere il Consiglio Europeo, dovrà essere – secondo il ministro – cruciale anche per la cultura e il cinema. Urbani, in prospettiva tutta nazionale, era partito da quattro punti cruciali nella politica del governo in favore del settore: incremento delle risorse finanziarie complessive, nuove tecnologie, formazione professionale, presenza internazionale del cinema italiano. Anche attraverso eventi come gli European Film Awards, non a caso patrocinati dal programma Media.
La due giorni degli Efa (6-7 dicembre) ospiterà anche una conferenza sull’educazione all’audiovisivo nelle scuole. Un’iniziativa nata da un gruppo di registi italiani tra cui Maselli, Monicelli, Pontecorvo, Scola, Rosi, Piccioni, Soldini, Scimeca, Francesco Martinotti, l’esportatrice Adriana Chiesa. L’idea è anche di “incoraggiare i vari ministri della Cultura e dell’Istruzione a programmi di educazione al cinema al livello di quelli adottati per le arti e la letteratura”.
Infine, le star. Impossibile indicare qualche nome – bisognerà vedere chi sono i candidati per il 2002 – ma già da tempo si parla della presenza di Benigni sul palco. Tanto per fare happening.
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