Renzo Martinelli è un regista che ha spesso scelto la via della cronaca, seppur in forma di finzione: sue opere come Piazza delle Cinque Lune, Vajont – La diga del disonore, fino a Ustica – scritta e diretta – in cui ha ricostruito il misterioso e drammatico incidente aereo del 1980.
Secondo l’accusa mossa dalla famiglia di Enzo Fragalà, parlamentare di Alleanza Nazionale ucciso nel 2010 dalla mafia, il film conterrebbe passaggi poco corrispondenti alla verità dei fatti: i famigliari hanno infatti denunciato Martinelli per diffamazione. La causa ha visto la condanna del regista, da parte del Tribunale di Roma: il pm Maria Sabina Calabretta ha definito che il regista dovrà pagare 1000 euro di multa, per aver descritto il deputato come uno “spregiudicato depistatore”, incline a nascondere la verità su Ustica, e capace di commissionare l’omicidio di alcuni testimoni zelanti.
Il nesso tra il personaggio del film ed il parlamentare parrebbe palese: lo stesso nome, entrambi politici con origini del Sud Italia, e anche l’onorevole ucciso era membro di varie Commissioni parlamentari d’inchiesta, nate con lo scopo di cercare di mettere luce sul “caso Ustica”, così come il personaggio ideato da Renzo Martinelli.
Marzia Fragalà, figlia del parlamentare ucciso e legale, ha commentato: “Sono soddisfatta perché una sentenza ha stabilito ciò che sin dal primo momento di questa brutta storia ho sempre saputo e vissuto sulla mia pelle: la pellicola di Martinelli ha diffamato mio padre e con lui me e la mia famiglia. Credo che sia stato un atto profondamente vile attribuire il suo nome ad un personaggio equivoco e losco e addirittura descritto come un mandante di omicidi. Peraltro, quando mio padre non era purtroppo più fra noi, come Martinelli ben sapeva. Il dolore che tutto questo ci ha provocato, purtroppo, è un fatto che nessuno può cancellare, ma sono felice di essermi battuta per tutelare mio padre. Nessuno si deve permettere di diffamare il suo buon nome e la sua l’immagine. Mio padre era un uomo perbene”.
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