Urbani firma 6 decreti attuativi

”Si tratta di un passo fondamentale per dare più opportunità ai giovani talenti e al cinema italiano di qualità. In questo modo procede la strada della riforma della legge per il finanziamento pubblico al cinema”. Con queste parole il ministro ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani ha annuciato la firma dei primi 6 decreti attuativi della nuova legge di riforma del cinema.
In particolare, Urbani ha firmato il decreto che consentirà il funzionamento della Consulta territoriale, un nuovo organismo, cui parteciperanno anche gli Enti Locali e le associazioni di categoria, che, spiega una nota ministeriale, stabilirà gli obiettivi e le aree territoriali di intervento per il sostegno all’esercizio e alla promozione cinematografica.
Tra i 6 provvedimenti anche quelli che permetteranno l’erogazione, secondo le nuove regole, del contributo percentuale sugli incassi, delle forme di credito all’esercizio cinematografico e alle industrie tecniche, dei premi di qualità.
Per i contributi percentuali sugli incassi realizzati in sala dai film nazionali, il decreto fa riferimento al concetto di “costo industriale” del film che consente di definire le componenti del costo di produzione – tra cui i costi per la distribuzione – ammesse a formare il costo complessivo del film.
Viene introdotta anche una rilevazione a cadenza mensile, a cura della Siae, degli incassi effettuati per poter erogare in tempi rapidi tali contributi. Infine, viene ripristinato l’obbligo di reinvestimento dei contributi nella produzione di altri film nazionali.
I provvedimenti regolano inoltre il riconoscimento della qualifica di film d’essai, di sala d’essai e della comunità ecclesiale ed al product placement.
Una novità è il sostegno mirato alla realizzazione o al ripristino di sale in Comuni che ne siano sprovvisti.
“E’ previsto – ha dichiarato il ministro – che entro 15 giorni vengano approvati anche gli attesissimi regolamenti sul reference delle imprese e del prodotto cinematografico e sulla composizione e funzionamento della commissione di valutazione, nonché sul finanziamento alla produzione ed alla distribuzione di film di interesse culturale, di opere prime e di cortometraggi. In questo modo la riforma sarà completa e pienamente operativa”.