Esce in sala il 21 giugno con 01 Una vita spericolata, nuovo film di Marco Ponti, con Lorenzo Richelmy, Matilda De Angelis ed Eugenio Franceschini, a metà tra commedia, crime-pulp, western e road movie, la storia di due disperati che vivono al confine tra Italia e Francia e si vedono coinvolti loro malgrado in una rapina, caricando sulla strada anche una bella ragazza, attrice decaduta in cerca di riscatto. Certamente del film colpiscono i toni e la ‘cattiveria’ di alcune scene, soprattutto quelle legate al mondo criminale:
“E’ certamente una commedia – dice il regista – ma volevo anche fare un film avventuroso, volevo che fosse energetico e pensavo ai miei personaggi come degli outsider puri, al margine della società, che vengono lanciati in una situazione più grande di loro. A quel punto volevo che il rischio cui sono messi di fronte fosse reale, che i cattivi fossero cattivi e che si arrivasse veramente a temere fino all’ultimo per la loro incolumità, come nel film di Spielberg Sugarland Express, dove alla fine il protagonista viene ucciso da un cecchino, e lo spettatore ci rimaneva malissimo. Però sia chiaro che i miei personaggi, compresi i villain, non rappresentano categorie, ci sono i poliziotti cattivi ma anche un poliziotto buono, interpretato dal campione di pallavolo Gigi Mastrangelo. E poi tante influenze, Spielberg l’ho già nominato, ma sicuramente anche i film di Bud Spencer e Terence Hill con una scena western che aggiunge le pistole a quanto avevo già fatto in alcuni miei film precedenti, poi Terminator e molte altre. Una scena è scritta da Ammanniti. Non Breaking Bad però, che non avevo visto, anche se mi hanno segnalato similitudini. Piaccia o no, vorrei che come fu per Santa Maradona il pubblico riconoscesse questo film come ‘diverso’ e particolare, e soprattutto che lo andasse a vedere in sala invece di scaricarlo, che per il cinema italiano è una pratica devastante anche più che per i kolossal americani”.
Da segnalare la colonna sonora, composta da Gigi Meroni che vede la partecipazione niente meno che di Tom Morello, leggendario chitarrista dei Rage Against the Machine. Gli attori (con Richelmy in diretta Skype perché impegnato su un altro set) riflettono su quanto i social abbiano cambiato il loro mestiere: “In negativo – dice Franceschini – perché hanno tolto magia all’immagine di chi dovrebbe esprimersi solo con la propria arte. “Ma anche in positivo – commenta Richelmy – perché dopotutto non è male umanizzare i miti e i divi, riportando il tutto a un puro discorso di abilità e capacità”.
Matilda De Angelis sottolinea quanto fosse divertente la sceneggiatura e racconta di non essere riuscita nemmeno a riflettere su quello che stava facendo: “C’erano tante cose da fare sul set e non riuscivo a fermarmi. Ricordo una scena difficile a piedi nudi sull’asfalto, in pieno luglio, scappavo a ogni momento per cercare ombra, mi tiravano acqua sui piedi e hanno provato a mettermi una suoletta con lo scotch che si scioglieva e si fondeva. Ma credo sia stato utile perché anche i personaggi sono così: coinvolti in una tale avventura che nemmeno si rendono conto di quello che gli sta capitando”.
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