Una Mostra senza Medusa

Il gran rifiuto di Medusa è al centro delle pagine che i quotidiani italiani dedicano alla 63/a Mostra di Venezia all’indomani della conferenza stampa ufficiale. “L’ombra lunga di Veltroni, grande assente la Medusa” titola ‘La Stampa’, e prosegue nell’occhiello: “Nessun film della casa di produzione berlusconiana. Virzì e la Comencini verso la Festa di Roma. Andò scartato perché il suo film parla dell’incesto come quello dell’anno scorso (La bestia nel cuore, ndr)”. ‘Il Corriere della sera’ punta decisamente sulla polemica con un richiamo in prima pagina che annuncia lo scontro. Giuseppina Manin è riuscita a ottenere da Marco Müller qualche dichiarazione sul caso che infiamma il Lido e rimbalza lapilli (o anteprime) verso la Festa di Roma. “Medusa ha uno strano modo di comportarsi – dice il direttore – Andò è un gran signore ma Medusa voleva che il suo film fosse in concorso. Quello e basta. Non siamo in Bulgaria dove si usano i candidati unici. A me sarebbe piaciuto molto vedere Avati e Tornatore. Ma loro proponevano solo Andò”. “Ipotesi falsa, totalmente priva di fondamento”, replicano laconicamente alla Medusa. Michele Anselmi, che dalle colonne del ‘Giornale’ aveva anticipato molti retroscena della selezione, prevede anche il ritiro dell’unico titolo targato Medusa inserito nel cartellone veneziano, The Wicker Man con Nicolas Cage. Motivo della stizza il fatto che Viaggio segreto sia stato rispedito al mittente. Fatto sta che dal programma è sparito anche un altro titolo Medusa, Baciami piccina di Cimpanelli, che, secondo ‘Il Messaggero’, non avrebbe gradito una collocazione in tono minore, in Sala Perla, “senza passerella per i protagonisti Vincenzo Salemme, Neri Marcorè, Elena Russo”. Ma Gloria Satta loda anche il fair play di Francesca Comencini e Roberto Andò, che ieri non hanno lanciato pubbliche invettive ma si sono limitati a un elegante “io rispetto le regole”.