VENEZIA – E’ in concorso nella sezione Orizzonti, La troisième guerre, il film diretto da Giovanni Aloi, 35enne regista di Bologna ma attivo in Francia che racconta un paese totalmente dominato dalla minaccia del terrorismo, vissuta come un guerra casalinga e non dichiarata. Fresco di addestramento, il giovane provinciale Leo, con una famiglia disastrata alle spalle, viene assegnato a un’operazione di sorveglianza a Parigi. Deve pattugliare le strade della Ville Lumière, dal centro alla periferia, sempre all’erta per potenziali minacce: qualsiasi oggetto o persona può essere sospetto, dalla borsa abbandonata in metropolitana nell’ora di punta al maghrebino che staziona all’angolo di una strada. Leo assorbe in modo apparentemente non consapevole gli ordini e le direttive che riceve e che tendono a spersonalizzare i militari, quasi sempre francesi di seconda generazione, rissosi e frustrati. Nel frattempo comincia a telefonare a una ragazza sconosciuta, un numero di telefono trovato sul vecchio Nokia sottratto a uno spacciatore durante l’arresto. Si attacca a quella voce sentita un minuto al cellulare, e a lei racconta ciò che prova, ma molto forte è anche il legame con i commilitoni con cui c’è un rapporto di cameratismo fatto di scherzi pesanti e dosi di droga o solenni bevute ma anche qualcosa di più, che si sviluppa sotterraneamente. Il tempo è dominato in ugual misura dalla noia e dalla paura, una miscela davvero esplosiva, che finirà per detonare nella lunga scena finale in cui i tre militari si trovano dentro una manifestazione con scontri di piazza e lacrimogeni. Un film di guerra realizzato dentro uno scenario di conflitto inusuale, totalmente urbano, dove si combatte più a livello psicologico che concretamente e dove anche lo showdown finale è tutto sussurrato.
L’idea del film è nata nel 2015, in una Parigi spettrale dopo l’attentato di Charlie Hebdo. “Lì è cambiato il mio sguardo su quei luoghi, la percezione della città, quelle immagini mi hanno ossessionato”, racconta Aloi, anche sceneggiatore della serie tv tratta da Mio fratello rincorre i dinosauri, oggi al lavoro sul suo secondo lungometraggio, ancora una storia di giovani nel mondo del lavoro.
Con Anthony Bajon, Karim Leklou e Leïla Behkti nel ruolo della donna sergente che guida la pattuglia e che nasconde un segreto, La troisième guerre racconta di “una guerra che inconsapevolmente stiamo combattendo. Una nuova tipologia di guerra – dichiara Aloi – non più di trincee ma di potere. Tutti noi abbiamo sicuramente visto immagini di scenari bellici, abbiamo visto film su questo tema, l’abbiamo vista sui notiziari, ma quale è davvero la ‘giusta’ immagine di guerra?”. La troisième guerre sarà nelle sale italiane prossimamente con I Wonder Pictures.
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