Dopo Il Postino, film indimenticabile per tanti motivi che fece incontrare la fantasia di Antonio Skarmeta e la poesia di Massimo Troisi, Vittorio Cecchi Gori ci riprova. Proprio dal nuovo libro dell’autore cileno sarà tratto infatti Il ballo della vittoria, che sarà sul set a Santiago del Cile alla fine dell’anno. Il cast è ancora da definire ma già si sa che dietro la macchina da presa ci sarà Ricky Tognazzi. Cecchi Gori ha scelto proprio la platea mediatica del Festival di Cannes per annunciare l’impresa, che lo vede collaborare con gli spagnoli della Barramundi.
Ha avuto “qualche problemino”, come dice lui, ma già l’anno scorso è tornato a produrre, con l’amico Carlo Verdone. Ora pensa addirittura a un progetto internazionale, che piaccia agli americani, ma recitato in spagnolo e impreziosito da star ispaniche del livello di Javier Bardem. Il romanzo, pubblicato in Italia da Einaudi, è una favola a tre personaggi nel Cile del dopo-Pinochet. Con l’amnistia Angelo, giovane ladro idealista, e Vergara, imprigionato perché non ha tradito i suoi compagni, tornano in libertà. Incontreranno la ballerina Vittoria, che ha perso il padre negli anni della dittatura, assassinato dai militari, e vive con la madre scoraggiata e depressa. Insieme, i tre, sognano un grande furto dal valore simbolico che colpirà i servizi segreti di Pinochet. “Quando ho letto il libro ho riso e ho pianto, mi sono emozionato e appassionato ai destini di questi personaggi marginali, che vivono alla giornata e lottano per un futuro migliore ma che sono simbolo di una storia più grande”, racconta Tognazzi. Mentre Skarmeta spiega: “Il Cile è tornato alla democrazia ma è ancora percorso da tante contraddizioni e segnato da ferite non ancora sanate che cerco di raccontare con il linguaggio che mi appartiene, quello del realismo poetico”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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