Nasce da un episodio di vita vissuta Achille Tarallo, il nuovo film di Antonio Capuano, sorprendente farsa musicale. Un exploit comico che non ti aspetteresti mai, nella sua filmografia segnata soprattutto da storie drammatiche e dal forte retroterra sociale: da Pianese Nunzio a La guerra di Mario fino al recente documentario Bagnoli Jungle del 2015. “Ero al funerale di mia zia, ma tra i parenti mancava il suo figlio primogenito, Enzo. Nessuno parlava di lui e tutti sviavano le mie domande, finché un cugino mi ha confessato che era fuggito con la badante. Ho poi saputo che aveva avuto successo in Ucraina come cantante napoletano con i capelli tinti di giallo tramonto”.
Rielaborando e reinventando questo spunto, il regista napoletano ha reclutato un inedito e azzeccato terzetto, formato da Biagio Izzo, Tony Tammaro e Ascanio Celestini, per costruire la storia di Achille Tarallo (Izzo), autista di autobus con chiassosa famiglia a carico che arrotonda facendo il cantante ai matrimoni insieme all’estroso amico Cafè (Tammaro), mentre Celestini è l’impresario Pannabic, un romano cialtrone e dall’eloquio incomprensibile, logorroico e antisonante.
Il risultato è una commedia grottesca e a tratti feroce nel descrivere la Napoli contemporanea, tamarra e sguaiata, una città dove tutti parlano in dialetto tranne Achille che ha il mito di Fred Bongusto e preferisce tradurre le hit napoletane nella lingua di Dante – che comunque rimastica a modo suo – destando fastidio nel condominio e persino nella moglie, donnone debordante e manesco. Artista incompreso, anche dalla procace amante, Tarallo troverà un porto sicuro tra le braccia della graziosa badante dell’anziana madre, dando corpo così al sogno di una grande fetta di italiani, quello di una donna accomodante e sempre sorridente. “E’ la mia prima commedia – ammette Capuano – ma sono un appassionato ammiratore di questo genere e considero Woody Allen uno dei miei maestri assoluti”.
Izzo, bravissimo nel ruolo, è uscito per una volta dal cliché dei cinepanettoni. “Anche se sono napoletano verace, non so cantare e quindi all’inizio ho detto no alla proposta di Capuano. Ma lui mi ha convinto: peggio canti e meglio è”. E durante le riprese, Izzo è stato preso d’assalto dai passanti, stupiti di vedere il popolare attore alla guida di un autobus di linea. Perché il film cerca – e trova – una freschezza e spontaneità anche nell’uso di molti non attori nei ruoli di contorno.
Produttori di Achille Tarallo, che uscirà in 90 copie il 25 ottobre con Notorious Pictures (50 sale solo in Campania), sono Maria Carolina Terzi e Luciano Stella con Mauro Luchetti e il contributo di Rai Cinema.
Menzione speciale per il cane della famiglia Tarallo, che si esibisce anche in un numero canoro. “Ho amato il film di Wes Anderson L’isola dei cani – racconta Capuano – e ho consigliato al cast di vederlo, ma nessuno mi ha dato retta”.
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