Una donna per amico. Col morto


Esiste davvero l’amicizia tra donne, o la rivalità è destinata inevitabilmente a prevalere? Un modo simpatico per scoprirlo può essere andare a vedere, magari in occasione della festa delle donne, Amiche da morire – il film sarà in sala con 01, in 250 300 copie dal 7 marzo – commedia nera con Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore diretta dall’esordiente Giorgia Farina. In un’isoletta del sud Italia, divisa tra modernità e retrogrado tradizionalismo, si snodano le vite delle tre protagoniste, donne totalmente diverse tra loro che si trovano a doversi fingere ‘amiche’ – salvo poi diventarlo davvero – a seguito di una rocambolesca serie di eventi. Gilda (Gerini) è una bellezza verace proveniente dal continente, che sbarca il lunario facendo il mestiere più antico del mondo. Olivia (Capotondi) è una giovane e ingenua mogliettina da manuale, invidiata da tutte per il marito bello e apparentemente premuroso. Crocetta (Impacciatore) è un ‘brutto anatroccolo’ su cui pesa l’infausta voce di essere una ‘iettatrice’. Quando le tre si trovano coinvolte (più o meno involontariamente) in una storia d’omicidio sulla loro strada comparirà un brusco ma affascinante commissario di polizia, interpretato da Vinicio Marchioni.

“Volevo fare un film originale – dichiara la regista – e mi piaceva l’idea che fosse tutto al femminile. Nella commedia italiana la donna, di solito, o è una ‘bonazza’ oppure una bruttina che fa da spalla al comico maschio. Io sono cresciuta guardando film di genere: horror, thriller e western, per cui lavorando con il co-sceneggiatore Fabio Bonifacci mi è venuto spontaneo inserire anche gli elementi noir”.

Le tre protagoniste ce le descrivono direttamente le rispettive interpreti: “Per entrare nei panni di Olivia – racconta Cristiana Capotondi – ho pensato al classico modello della bionda svampita. Gli inglesi usano il termine ‘momento da bionda’ per esprimere il nostro ‘momento del cretino’. Ma poi rivela una lucidità imprevista e molto pericolosa. Vive in un mondo fatato, ma qualcuno rompe la sua campana di cristallo e le ruba il suo sogno amoroso. Non mi trovo molto in questo personaggio, fatto salvo un grandissimo amore per le piante, che ci accomuna’.

“Gilda – dice Claudia Gerini – ha un nome che è tutto un programma. E’ una donna che ama amare, ama sedurre, ama piacere e ne fa un mestiere. E’ una escort, ma in chiave brillante, si diverte, tutto sommato. Ma si sta anche un po’ stufando del suo ruolo. Tutti gli uomini sono ai suoi piedi, ma, come dice in una battuta, la postina è l’unica donna che suona alla sua porta. Insomma, le manca un’amica con cui scambiare quattro chiacchiere. Sono fiera di aver interpretato questo ruolo riuscendo a non scadere nel volgare, sono stata un po’ un’equilibrista. Ho lavorato anche sull’accento, cercando di non marcarlo. Abbiamo deciso che Gilda non doveva essere autoctona, è una donna senza patria, che viaggia molto, ha deciso di stabilirsi lì ma potrebbe andarsene il giorno dopo. In comune con lei ho la passione per calci e pugni, studio Taekwondo da cinque anni”.

Sabrina Impacciatore – che Claudia Gerini la conosce fin dai tempi di Non è la Rai – appare in un ruolo con risvolti sexy, quando la sua ‘bruttina stagionata’ si trasforma, grazie ai consigli di Gilda, in un’autentica vamp: “Per la verità – dice simpaticamente l’attrice – non percepivo il mio personaggio come sexy, all’inizio. Voglio dire, si chiama Crocetta, poi so che in Italia il canone di bellezza femminile è un po’ stereotipato. Io ho la gobbetta sul naso e poco seno, non mi percepiscono mai come sexy. Al cinema, almeno, poi, grazie a Dio, faccio furore nella vita privata. Ma Giorgia mi ha guardata con gli occhi di un uomo: per capire che potevo essere attraente, ci voleva una regista donna. Inizialmente apparire sciatta e dimessa vicino a Claudia e Cristiana mi metteva a disagio, mi mimetizzavo tra le piante del set. Ma poi invece ho capito che piacevo anche così. E il giorno che mi hanno vestita attillata ho avuto il mio riscatto. Si respirava proprio il testosterone nell’aria, si modificava la frequenza”.

Unico maschietto del lotto, Marchioni, in un ruolo brillante per lui abbastanza inedito: “E’ la mia prima commedia o comunque la prima con una parte così rilevante, ed è una delle motivazioni principali per cui ho accettato. Non ho il problema di scrollarmi di dosso il ruolo del Freddo di Romanzo criminale. Anzi, sono orgoglioso di averlo fatto perché mi ha aperto la strada, e so che non mi abbandonerà mai. Ma essere un attore significa soprattutto crescere e mettersi in gioco”.

autore
01 Marzo 2013

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