Un noir in pieno sole e l’omaggio di Piavoli a Bellocchio

C’è anche Marco Bellocchio alla proiezione di Frammenti, un nuovo breve lavoro di Franco Piavoli visto in Prospettive Italia. Il cineasta è infatti in qualche modo produttore del cortometraggio, nato nell’ambito della scuola Fare Cinema di Bobbio. “Una scuola che esiste da 16 anni – come spiega Piergiorgio Bellocchio – e dove un regista ha la possibilità di portare avanti un progetto con i giovani allievi, mostrando il suo stile personale e la sua visione di cinema”. Così ha fatto Piavoli, cineasta appartato (vive da sempre a Pozzolengo, in provincia di Brescia) autore di opere molto amate, in qualche caso leggendarie, come Il pianeta azzurro  (1982) o Nostos, il ritorno. “Ho ripreso un’esperienza di quando ero giovane e mi capitò di insegnare, non molto volentieri per la verità, diritto, economia e statistica in una scuola. Come allora ho scelto di giocare con i ragazzi”, racconta Piavoli. Che ha costruito un’elegia dove la cittadina di Bobbio con le sue bellezze architettoniche e la natura della Valle del Trebbia è protagonista assoluta, mentre le storie d’amore tra i vari personaggi sono appena adombrate. “Il mio cinema – prosegue il cineasta – si affida soprattutto alle immagini e ai suoni. Nella valle del Trebbia gli allievi hanno riscoperto il rapporto primitivo con l’ambiente e gli altri esseri umani. Senza parole, ma con i suoni reali: le campane della chiesa, le voci degli animali, il frusciare del vento e lo scorrere del fiume”. Per Marco Bellocchio: “Piavoli ci ha parlato, senza dire una parola, in pochi minuti, di grandi temi: le età dell’uomo, la giovinezza, la vecchiaia. Ha dato una lezione di stile, rigore e pura immaginazione”.

E’ un ammiratore di Piavoli anche Corrado Sassi, fotografo e artista, in concorso in PIT con l’opera prima Waves. Mentre con l’amico Matteo Garrone condivide lo sceneggiatore e interprete Salvatore Sansone. “I silenzi e la ricerca sul rapporto tra l’uomo e la natura mi avvicinano in effetti a Piavoli”, spiega il regista. Che ha fatto una scelta piuttosto bizzarra, quella di adattare un racconto di R. L. Stevenson, Il riflusso della marea scritto nel 1894, l’anno della sua morte a 44 anni. Nella versione, assai libera, di Sassi, due uomini e un giovane skipper lasciano la costa italiana a bordo di una barca a vela che fa rotta verso un’isola misteriosa. A bordo sale anche una donna che si è tuffata in mare aperto da uno yacht, per sfuggire, a quanto racconta, ai maltrattamenti di tre giocatori d’azzardo. 

“Da bambino andavo in giro coi miei genitori su una barca per mesi, essendo figlio unico passavo il mio tempo leggendo Conrad, Melville, Stevenson e Steinbeck, tutta la grande letteratura d’avventura”. Ma Waves, che è un noir in pieno sole, contiene anche l’amore per Polanski e per i western di John Ford. “Il buio del noir si è trasformato nel suo opposto, una barca in mezzo al mare, angosciante e pericoloso come la notte”. Per Salvatore Sansone, che dà vita con la sua faccia da profeta allo strano personaggio di un commerciante di pietre preziose che vive sull’isola deserta insieme a un servitore-amico: “Il mio personaggio deve aver vissuto un’epoca violenta in gioventù e ne porta il fardello. Così cerca una forma di catarsi, un dolce sacrificio”. Completano il cast Luca Marinelli, Francesco Di Leva, Andrea Vergoni, Kathrin Resetarits, William Sinclair.