Un musicista italiano per Wong Kar Wai


BERLINO – Apertura spettacolare, nel segno delle arti marziali, per la 63° Berlinale, che stasera, 7 febbraio, si inaugura con The Grandmaster del talentuoso hongkonghese Wong Kar Wai, l’autore dell’amatissimo In the mood for love. Il regista, che è anche presidente della giuria, ha portato al festival questa storia epica e romantica che narra l’incontro-scontro tra due esperti di kung fu, Ip Man (Tony Leung) e Gong Er. Quest’ultima è una combattente che ha le seducenti fattezze di Zhang Ziyi. La vicenda è ambientata nella Cina del 1936 alla vigilia dell’invasione giapponese e mescola scene di combattimento acrobatiche col coté sentimentale e la descrizione epica del contesto storico. La curiosità è che Wong Kar-Wai ha scelto lo Stabat Mater del compositore romano Stefano Lentini per la sua colonna sonora. Lentini, già autore della colonna sonora del documentario Sfiorando il muro di Silvia Giralucci, è un compositore eclettico e anti-accademico con un percorso atipico di polistrumentista. Per The Grandmaster – che a Berlino arriva in una versione internazionale, scorciata di 15′ rispetto a quella cinese – ha composto un’opera di stampo classico, ma rivisitata in chiave moderna, che riprende la tradizione del testo sacro già musicato da Pergolesi, Rossini, Verdi e Poulenc.

 

Attese molte star, specialmente tedesche, per la serata di inaugurazione, oltre a varie presenze istituzionali, a partire dal ministro della Cultura e dei Media Bernd Neumann e dal sindaco di Berlino Klaus Wowereit. Tra i giurati spiccano Susanne Bier, Andreas Dresen, Shirin Neshat, Tim Robbins. Tra i tanti ospiti, soprattutto tedeschi, anche Isabella Rossellini, autrice di cortometraggi come Green Porno e Seduce me, che ha ora realizzato Mammas, nuova serie scientifico-comica sull’istinto materno degli animali, 10 episodi da tre minuti ciascuno, che andranno in onda sul canale Arte fino al 17 febbraio in contemporanea alla Berlinale, dove l’attrice e autrice riceverà la Berlinale Camera. “Fin da bambina mi sono interessata agli animali – ha spiegato Isabella – da quattro anni seguo alcuni corsi sul comportamento animale alla facoltà di biologia di New York dove ho scoperto i libri di Marlene Zuk sull’istinto materno. Ci sono molti stereotipi su questo tema. Si è spesso portati a pensare che una madre sia sempre pronta a sacrificarsi per gli altri. In natura invece ci sono tanti esempi diversi: certe mamme mangiano i loro bebé e altre si lasciano divorare dai loro piccoli. Gli studi di questa biologa mi sono serviti da base scientifica per questa nuova serie comica”.
La Rossellini è anche l’interprete della serie, nel ruolo di una vespa, di un uccello e di un ragno: “A 60 anni posso permettermi di fare cose più stravaganti. Prima dovevo pensare alla mia carriera, poi ai figli, oggi ho più libertà”.

 

La figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman è per metà italiana e la sua stravagante presenza fa senz’altro piacere in un’edizione del festival piuttosto avara di soddisfazioni per il cinema di casa nostra, assente dal concorso e rappresentato da Tornatore tra gli eventi speciali con La migliore offerta, da Luca Marinelli Shooting Star, da un paio di cortometraggi (Matilde di Vito Palmieri e Al intithar di Mario Rizzi), da Slow Food Story dedicato a Carlo Petrini in Kulinarisches Kino e dal documentario Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, un’agghiacciante e rigorosa ricostruzione delle tragiche conseguenze di esperimenti militari che da quasi sessant’anni inquinano le acque e la terra, uccidono gli animali e mettono a repentaglio la salute degli esseri umani nella base di Salto di Quirra, nella natura apparentemente incontaminata tra Cagliari e Nuoro. Un film che vedremo al Forum e di cui parleremo nei prossimi giorni.

 

autore
06 Febbraio 2013

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