Un matrimonio e un funerale per AG&G

Tornano a quattro anni di distanza dall’ultima commedia, La banda dei babbi Natale (24 mln e mezzo di incasso e tre milioni e mezzo di spettatori), Aldo Giovanni e Giacomo. Il trio comico, stavolta, sceglie una storia dal forte retrogusto sociale e dai toni un po’ infantili, in parte dedicata proprio ai bambini. Il ricco, il povero e il maggiordomo, in sala giovedì 11 dicembre in 600 copie con Medusa (regia loro in collaborazione con Morgan Bertacca) è la storia di tre personaggi dei giorni nostri. Giacomo è uno squalo della finanza che ha appena investito tutti i suoi capitali in azioni dello Stato africano del Burgundi, Giovanni è il suo maggiordomo e factotum, cultore di arti marziali e di filosofia giapponese. Aldo, infine, è un venditore abusivo che si tinge la faccia di nero per confondersi con gli extracomunitari nel mercato rionale. Poi ci sono le presenze femminili: la moglie francese di Giacomo, snob e tutta rifatta (Sara D’Amario), la cameriera venezuelana di cui è innamorato Giovanni, sanguigna e con ansie matrimoniale (Guadalupe Lancho) e la burbera mamma di Aldo, Calcedonia (Giuliana Lojodice), che si rivelerà un personaggio chiave della vicenda. Infatti quando il dottor Giacomo Poretti fallisce e perde tutto, compresa la villa con piscina e lo chalet in montagna, si rifugerà insieme a Giovanni proprio a casa del povero e della sua mamma, in un modesto appartamento di periferia da cui tentare di risalire la china, tra un matrimonio e un funerale.

La crisi economica e gli improvvisi rovesci delle fortune aleggiano in questa sceneggiatura, scritta anche da Valerio Bariletti e Pasquale Plastino, dove il valore della solidarietà è centrale. Spiega Giacomo: ”I nostri film sono contaminati da quello che ci succede attorno. Qui c’è la crisi e la solidarietà, ma anche l’arroganza di certi ricchi”. Mentre per Giuliana Lojodice “c’è un fattore politico in questo film e anche una piccola verità: ora sono i poveri che devono assistere i ricchi”.

Ma non c’è stata una scelta a tavolino dell’argomento da trattare. ”Il nostro modo di scrivere è sempre lo stesso – spiega Giovanni – Ci mettiamo tutti e tre, insieme ai nostri collaboratori, ad analizzare le idee che ci vengono. Solo quelle che resistono nel tempo le utilizziamo, le altre vengono scartate”. E neppure c’è un progetto strettamente legato al Natale. Ma come non sentire la competizione in questo periodo? ”Non ci interessano le gare – dice Giacomo – Forse quelli che temiamo di più sono I pinguini di Madagascar, sarà perché ci paragoniamo ai cartoni animati, siamo come imparentati”. Ed è ancora Giuliana Lojodice a parlare (bene) di loro: ”Sono tre outsider e tre signori, cosa sempre più rara nel nostro ambiente: ma il set mi sembrava Hellzapoppin”. Per Francesca Neri, che ha il ruolo della banchiera sexy che potrebbe salvare Giacomo concedendogli un grosso prestito, l’atmosfera della lavorazione ricordava quella di Troisi e Verdone. “Sono ancora semplici e puri, dopo anni di successo”.

Nel cast anche Massimo Popolizio, nel ruolo di un prete di quartiere. Con lui la scena cult, in cui Giovanni e Giacomo devono recitare l’Ave Maria ma non ne sono capaci.