Dopo l’esordio dello scorso anno, torna il Premio Film Impresa. La manifestazione, dedicata alle opere cinematografiche con cui il mondo imprenditoriale racconta se stesso, si terrà alla Casa del Cinema di Villa Borghese a Roma dal 9 all’11 aprile. A concorrere in quello che è stato definito “un festival non dichiarato” saranno quattro categorie di opere, giudicate da una giuria d’onore presieduta dal regista Gabriele Salvatores. La conferenza stampa, organizzata questa mattina a Roma, è stata l’occasione per il presidente di Film Impresa Giampaolo Letta, il direttore artistico Mario Sesti e presidente della giuria, per illustrare i dettagli della manifestazione.
“Il Premio Film Impresa – ha spiegato Giampaolo Letta – è un’iniziativa nata, su impulso di Unindustria Lazio, dalla constatazione che tantissime aziende realizzano non solo spot pubblicitari ma veri e propri film per raccontare se stesse, la loro storia, i loro prodotti. L’obiettivo del premio è quello di dare un riconoscimento alle imprese e agli autori che hanno realizzato i lavori migliori”. A farlo, sarà la giuria composta quest’anno, oltre che da Salvotores, dall’attrice Cristiana Capotondi, dalla giornalista Piera Detassis, dalla vice-presidente di Unindustria Sabrina Florio, dalla produttrice Elisabetta Olmi e dalla regista Maria Sole Tognazzi.
La divisione dei generi premiati segue una tripartizione: narrativa, documentario, Image&Sound. “Nell’area narrativa – ha chiarito Mario Sesti – si valorizza il lavoro di chi ha una storia da raccontare e che, specie si tratta di un’impresa, è importante. Nell’aria documentaria si intende riconoscere la capacità di rendere trasparente ciò che si fa nel lavoro, le ambizioni, la natura di ciò che ci spinge quotidianamente a fare qualcosa. La parte più sperimentale, infine, quella Image&Sound, dà conto di forme di incandescenza, forse più attraenti e forti, proprio per tenere deste le nostre percezioni”.
Quanto al rapporto tra cinema e pubblicità, il presidente della giuria Gabriele Salvatores ne ha messo in risalto l’interessante relazione: “A partire dagli anni ’80 la pubblicità ha fortemente condizionato il cinema. Destinato alla piccola dimensione dello schermo televisivo, il linguaggio pubblicitario ha reso necessari primi piani, dettagli, inquadrature strette e un racconto molto serrato. Le imprese si sono rese conto che raccontare l’anima di un’azienda attraverso la pubblicità riesce a coinvolgere il pubblico. A me interessava capire come questo avvenga”.
Nella tre giorni del Premio Film Impresa saranno assegnati anche dei premi speciali: ai registi Ferzan Ozpetek, Gabriele Salvatores, Francesca Archibugi ma anche a Renzo Rosso e Caterina Caselli, imprenditori che nella loro attività hanno dedicato molta attenzione alla comunicazione. In più sarà presentata per la prima volta “una chicca”, come l’ha definita Mario Sesti: un filmato inedito di Ermanno Olmi che dialoga sull’attualità con Valentino Rossi.
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