Un film in tre città d’Italia per ricordare Falcone e Borsellino

Sono passati 21 anni dalla strage di Capaci, quando 500 chili di tritolo squarciarono l’asfalto dell’autostrada A29, a pochi chilometri da Palermo, per colpire l’uomo che più di tutti in quel momento rappresentava la lotta alla mafia: il giudice Giovanni Falcone. Un segnale per chi insieme a lui aveva deciso di impegnarsi nella battaglia contro la criminalità organizzata, un attentato simbolo, a cui pochi mesi dopo sarebbe seguito appunto quello a Paolo Borsellino, in via D’Amelio. Insieme a Falcone morirono la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo. Nomi che continuano a vivere nella memoria e nelle coscienze di tutti e che oggi, 23 maggio, nel giorno dell’anniversario di questo drammatico fatto prendono forma nel film di Pierfrancesco Li Donni Il secondo tempo. La pellicola, prodotta da Emma Film, Own Air e Vega’s, sarà proiettata alle 20, in tre diverse città d’Italia: al Nuovo Cinema Aquila di Roma, allo Spazio Apollo di Milano e al Metropolitan di Palermo.

Il docufilm, già in rassegna al Courmayeur Noir in Festival 2012, racconta i 57 giorni che intercorrono tra la strage di Capaci e quella di Via D’Amelio, visti dalla Palermo di oggi, una città che poteva essere e non è stata, in un mix tra documentario, fiction, interviste e immagini d’archivio. Ma anche attraverso le testimonianze dei protagonisti di una stagione di protesta, di riscatto di una Palermo capitale dell’antimafia. A tenere insieme il racconto è Salvo Piparo, cantastorie palermitano.
Il regista sarà presente in sala al Nuovo Cinema Aquila per un confronto con il pubblico.