Twilight chiude i battenti, non è una novità. Del resto, il suo titolo significa ‘tramonto’. Il 14 novembre arriverà in sala Breaking Dawn – parte 2, il capitolo conclusivo della lunga saga vampirico – sentimentale che ha appassionato una generazione di adolescenti nel corso del decennio passato. La formula è quella che ci sia aspetta da Twilight: scene d’amore, sguardi languidi, ritmo dilatato e fotografia soffusa, per ottenere l’effetto ‘batticuore’ che piace alle ragazzine di ieri e di oggi. Ma un elemento in particolare, in questo film, è in grado di attirare anche l’attenzione dei non appassionati: una lunga, epica e sorprendentemente violenta battaglia che nella controparte letteraria non esisteva, che qui dona ritmo e sostanza a una trama fondamentalmente debole, e che offre anche una ‘sorpresa nella sorpresa’ di cui non si può parlare senza rischio di ‘spoiler’. Non è spoiler, invece, ma semplicemente la naturale conclusione di una fiaba d’amore, rivelare che alla fine vivranno tutti felici e contenti…per l’eternità.
Tranne i fan, che ora dovranno trovarsi una nuova saga su cui versare lacrime. A prendere il posto di Bella e Edward ci proverà Beautiful Creatures – La sedicesima luna del regista Richard Lagravenese, attualmente in postproduzione, tratto dal primo capitolo di una saga letteraria di Kami Garcia e Margareth Stohl, a cui oggi, ad Alice nella città, kermesse per ragazzi parallela al Festival di Roma, Twilight passa idealmente il testimone con un evento dedicato ai fan, durante il quale si potranno vedere delle sequenza in anteprima. Anche questa serie, come la precedente, sarà distribuita in Italia da Eagle Pictures, da febbraio. Protagonisti dei libri e del film di prossima uscita sono Ethan, un ragazzo che vive in una cittadina del Sud Carolina, e Lena, la ragazza dei suoi sogni, tormentata da una terribile maledizione. In America la presentazione della nuova pellicola ha ottenuto un grande successo al Comic Con di New York, la più grande convention della Est Coast statunitense per gli amanti dei fumetti e di tutto ciò che è correlato, dal cinema, ai videogiochi, al cosplaying.
“E’ corretto dire che a nostra serie si colloca a metà tra Twilight e Harry Potter – spiega Garcia – Il primo è romantico e basato sulle relazioni familiari, il secondo è corale, ognuno dei personaggi è importante per la storia, e in particolare gli adulti. Anche nel nostro caso gli adulti non sono soltanto comprimari, ma funzionali alla narrazione, e appaiono in molte scene. Il che si ritroverà anche nel film, dove recitano attori, come Jeremy Irons o Emma Thompson, che possono rendere il prodotto appetibile anche a un pubblico non adolescenziale. Non a caso, Emma Thompson recitava anche in Harry Potter. Del resto, io stessa quando sono stata sul set non ho fatto altro che guardare Irons imbambolata, è bellissimo e bravissimo”.
“L’ha seguito ovunque – la prende scherzosamente in giro la collega Stohl – Anche noi usiamo la magia e il soprannaturale, ma in maniera diversa rispetto a entrambe le saghe. Abbiamo aggiunto un tocco in più ai personaggi femminili, le nostre donne sono potenti, scaltre e capaci. Non si limitano a innamorarsi e se devono prendere qualcuno a calci nel sedere, lo sanno fare. Abbiamo volutamente ambientato il libro in una cittadina piccola , volevamo raccontare la cultura provinciale dove tutti si conoscono e non ci sono segreti per nessuno. Ci siamo rese conto che è il cruccio di molti adolescenti, nella Carolina del Sud come in Francia, come in Italia”.
“Abbiamo lavorato a stretto contatto con chi ha realizzato il film – aggiunge poi Garcia – abbiamo seguito le riprese , supervisionato tutto nei dettagli, era davvero notevole. Siamo state sul set per un’intera settimana. E’ stata una grande esperienza, come se ci fossero entrati in testa, è stato emozionante vedere tutti quegli attori eccezionali che recitavano le nostre parole. Non dovrei dirlo, ma Margareth è letteralmente sbottata a piangere per l’emozione”.
“Sappiamo bene – continua Stohl – come funzionano le cose a Hollywood. Non si può fare una trasposizione diretta in cui ogni scena del libro sia compresa nel film. E del resto non è quello che volevamo, film e libri sono media diversi e quel che funziona per l’uno, non funziona per l’altro. Anche se lo ammetto, dopo aver letto la prima volta la sceneggiatura ho pensato: ‘Mio Dio! Dove sono finite tutte le mie parole!’. L’importante è stato riuscire a catturare lo spirito, i personaggi e le relazioni tra di loro”.
Il romanzo ha anche diversi riferimenti d’interesse storico, legati alla Guerra Civile: “Si tratta sostanzialmente di un racconto gotico del Sud s- piega Garcia – con una storia d’amore che sconfina nel paranormale. Il protagonista è un ragazzo che vive in una cittadina molto piccola e scopre, attraverso una nuova amica , che esiste un mondo di creature soprannaturali che che si nascondono al resto dei mortali. Lena è sotto maledizione, una maledizione appunto che risale alla Guerra Civile. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno lei capirà se è destinata a trasformarsi in un essere buono oppure in uno cattivo. E’ un passato che ci appartiene, i miei antenati hanno combattuto quella guerra. La Carolina del Sud è un posto diverso da qualsiasi altro posto negli Stati Uniti, cambiano le persone, cambia il cibo. Volevamo mantenere questo legame magico col passato, una cosa che sento anche qui a Roma, con tutte queste meravigliose rovine di un’epoca antica”.
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